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Alla galleria Sagittaria il 25 ottobre torna la mostra “Sentieri illustrati”

PORDENONE – È dedicata alla creatività baltica ledizione 2019 di Sentieri illustrati, l’annuale evento espositivo allestito a Pordenone dal Centro Iniziative Culturali per promuovere lillustrazione per linfanzia, una forma d’arte che accompagna l’uomo dai suoi primi sguardi verso la vita, e che sa educare alla libertà, ai sentimenti e alle emozioni. “Running with the wolfes(Correndo coi lupi) titola la mostra che si inaugura venerdì 25 ottobre 2019 alle 18.30 nella Galleria Sagittaria, al Centro Casa Zanussi di Pordenone (via Concordia 7): un percorso espositivo affidato alla selezione dell’artista estone Viive Noor, con opere di 38 illustratrici provenienti da Estonia, Lettonia, Lituania. Spiega Noor che «il bosco ha sempre un posto nei nostri cuori e, di fronte alla minaccia della sua distruzione, arruffiamo il pelo, nuovamente pronti a lottare”.

Un messaggio/appello di non poco conto e grande attualità, legato a un mezzo, quellodell’illustrazione per l’infanzia, ricco di creatività e poesia, con il valore aggiunto di una “presadiretta” capace di favorire una maggiore sensibilità ambientale e conseguenti azioni concrete. A partire dai più piccoli, che possono realmente essere educatori degli adulti. La mostra sarà liberamente visitabile fino al 7 dicembre, dal martedì alla domenica, dalle 16.00 alle 19.00, integrata da molti laboratori per le scuole. Info: Centro Iniziative Culturali Pordenone, tel. 0434.553205 www.centroculturapordenone.it

Alla vernice di “Sentieri illustrati”, venerdì alle 18.30, con l’artista Viive Noor interverrà il team composto dalla curatrice dell’allestimento Silvia Pignat, con Angelo Bertani e Martina Ghersetti, e con la presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone Maria Francesca Vassallo, che ricorda: «dovrebbe essere ormai chiaro che fare illustrazione non è un’azione di solo supporto a un testo scritto, ma è operazione autonoma, di ispirazione artistica, con una sua forza di coinvolgimento che unisce evocazione simbolica a immagine visiva. Questa volta ospitiamo 38 illustratori dai Paesi Baltici che hanno lavorato su un protagonista di tante favole, simbolo di saggezza ma anche di aggressività predatoria: il lupo. Un buon soggetto per immagini suggestive, input di riflessioni sempre attuali anche per adulti. Sentieri Illustrati include, oltre alla mostra, una vasta rete di laboratori per supportare la complessa funzione educativa di famiglie, scuola e società». E il critico darte Angelo Bertani, in relazione al tema della mostra, sottolinea che «il lupo dalle fiabe non è del tutto scomparso e forse sopravvivrà ancora per un po’ se lo proteggeremo. Il suo ruolo è quello di far paura, ma proprio la scomparsa della funzione catartica della paura rischia di fare estinguere nelle fiabe l’animale che per tanto tempo ne è stato il rappresentante per antonomasia. Non esistono animali buoni o cattivi, categorie che appartengono piuttosto agli umani, e una coscienza ecologica (speriamo diffusa) ci fa considerare tutti gli esseri nell’ambito di un complesso e fragile equilibrio planetario che va difeso. Così per paradosso, dato che sta facendosi strada un pensiero ecologicamente corretto, probabilmente il lupo delle fiabe sarà destinato a sparire, proprio per non compromettere la reputazione e l’esistenza del lupo in carne e ossa. Ma chi sostituirà nelle fiabe quel nero spauracchio peloso con i denti aguzzi? Un robot dispettoso che nottetempo manomette la nostra connessione superveloce? Un hacker nascosto nel folto della foresta internettiana pronto ad azzannare la nostra privacy? Un Grande Fratello che sa tutto di noi e che ci divora con i suoi affilati algoritmi? Dato che nella nostra epoca le paure nuove non ci mancano per davvero, personalmente propongo di difendere e sottoporre a rigida tutela il vecchio lupo delle fiabe perché possa continuare a svolgere il suo onorato servizio. Se esiste, come credo che esista, un’ecologia della fiaba, ebbene il lupo appartiene a una nicchia importante anzi essenziale del sistema, e senza di lui si spezzerebbe un fragile equilibrio, quello della positiva e sana paura di una volta, che si supera proprio leggendo prima le fiabe e poi, gradualmente, a piccole dosi, la realtà, quella popolata da altri tipi di lupi. Come esistono le aree protette per i lupi veri, si creino dunque anche aree protette per i lupi delle fiabe: perché questi poveri animali, se col tempo hanno magari perso un po’ di pelo, non perdano però il vizio (per noi una virtù) di fare paura».