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Art Aia – Creatives / In / Residence, a Sesto al Reghena mostra dell’artista berlinese Paul Wesenberg

  • Categoria dell'articolo:Pordenone
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Il Centro d’arte Art Aia – Creatives / In / Residence nasce come residenza internazionale per artisti in grado di favorire il processo creativo all´interno di un contesto naturale. Nel corso degli ultimi anni il centro si e´spinto nella direzione delle pratiche artistiche in funzione della sostenibilità ambientale vista anche l’urgenza del cambiamento climatico. La Residenza inoltre ospita masterclass e workshop nel campo dell’arte, del cinema e del teatro nell’ottica dello sviluppo del talento individuale. “L’idea di dar vita a questo progetto è nata da un sogno, una visione. La natura ispirante della campagna friulana mi ha spinto ad immaginare un luogo dove i creativi potessero sviluppare ed affinare le loro tecniche e il loro processo creativo. Una sorta di officina di talenti condensata in un luogo di natura rurale” dice il fondatore , attore e regista Giovanni Morassutti. “Attraverso delle open call ricevo numerose proposte e candidature da tutto il mondo – prosegue curatore e direttore artistico di Art Aia – Creatives / In / Residence -. La selezione si basa sulla determinazione dei partecipanti e sulla qualità del progetto. Nonostante io voglia consentire agli artisti di sentirsi liberi dalla pressione di produrre un risultato da mostrare al pubblico sto anche sviluppando delle collaborazioni con spazi espositivi diciamo più istituzionali in modo da dare la possibilità di esporre i contenuti elaborati durante la residenza ad un pubblico esterno. Ad esempio quest’anno il pittore berlinese Paul Wesenberg esporrà le sue opere dal 15 al 20 luglio 2019 all’interno dello spazio istituzionale grazie al sostegno del Comune di Sesto al Reghena in modo tale da poter instaurare un dialogo con la comunità locale in un’ottica di condivisione e diplomazia culturale. Come direttore artistico intendo infine sviluppare ulteriormente gli scambi culturali e la sperimentazione artistica creando delle collaborazioni con altri spazi del territorio in modo da instaurare un processo culturale basato sulla condivisione e sulla mobilità anche a livello internazionale. In passato gli artisti ospitati in Friuli hanno sempre apprezzato la gentilezza degli abitanti del luogo come anche la qualità della vita. Ad esempio durante le riprese del mio documentario “Personal Dream Space” sono rimasto colpito quando John Strasberg di fronte ad un piatto di pitina e polenta, in una piccola frasca del circondario, disse che non aveva mai fatto una esperienza cosi genuina e che gli sembrava di essere andato a cena in una casa privata. Il progetto quindi mira anche allo sviluppo del turismo culturale valorizzando al meglio le risorse locali”.

Ritornando alla mostra di Paul Wesenberg, “La ricerca artistica dell’artista berlinese , mira ad esplorare la materialità del colore e della tela. Il suo approccio esprime una componente riflessiva che mantiene un punto di vista personale incentrato sull´irrefrenabile desiderio opulento di creare nel presente un’immagine autonoma a prescindere da qualsiasi significato o modello predefinito – afferma Christoph Tannert
curatore e direttore artistico del Künstlerhaus Bethanien di Berlino -. L’oscillazione libera delle sue forme , a volte astratte, a volte concrete, da una parte esprime una forma caotica concentrata , dall´altra una sorta di calma linearità. Gli strati di colore e la loro disinvolta fluidità caratterizzano la sua pittura fornendo allo spettatore un´ esperienza sensuale. Le “Miracle Pictures ” di Wesenberg tradiscono in qualche modo i riferimenti con la storia dell’arte mentre il suo uso di doppie tele, tagli e le sue superfici irruvidite conferiscono alle sue opere un’estetica attraente e fuori dall´ordinario. La sua installazione “Painter’s Garden” costituita da una scatola “artistica” piena di terra ricoperta da tele slavate puo´essere intesa come l´espressione di una fede assoluta nei confronti della natura e allo stesso tempo come la fine del gioco espresso dalla sua tradizionale immagine analogica”.