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Concorso Mondiale del Sauvignon a Udine partito con una cena-conferenza di benvenuto agli esperti

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Aperta il 7 marzo 2019 la 10^ edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon

in programma fino a sabato 9 marzo a Udine

CENA-CONFERENZA DI BENVENUTO PER IL

CONCORSO MONDIALE DEL SAUVIGNON

Arrivati in città da tutto il mondo, i 70 giudici sono stati accolti con una conferenza-degustazione. Al tavolo dei relatori Marco Simonit, Rodolfo Rizzi (Assoenologi), Enzo Di Zorzi (Anag) e Fulvio Mansutti

UDINE, 7 marzo 2019 – Non solo vino, ma tutto quel variegato e prezioso mondo che lo circonda, dai distillati alla cura della vite attraverso le più moderne e innovative tecniche, fino ai prodotti gastronomici come la brovada, tipico piatto della cucina friulana, preparato proprio con le vinacce. In poche parole, tutta “La filiera del vino della vite”.

Con questa conferenza, abbinata a una cena degustazione, ha preso il via il 7 marzo 2019, all’Hotel Astoria di Udine, la 10^ edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon, manifestazione organizzata dall’agenzia belga Vinopres con il supporto organizzativo della Pregi e la collaborazione di Regione, Ersa, Comune di Udine e Consorzi delle Doc Fvg e che il capoluogo friulano ha l’onore di ospitare fino a sabato 9 marzo.

I circa 70 giudici, giunti da ogni continente per scegliere le medaglie da assegnare agli oltre mille campioni di Sauvignon bianchi arrivati a Udine da oltre 20 Paesi di tutto il mondo, sono stati  accolti con una conferenza a cui sono intervenuti, moderati dalla giornalista Martina Riva e dopo i saluti istituzionali dell’assessore regionale alle Risorse Agricole, Stefano Zannier (foto sopra) e del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, diversi esperti nei rispettivi ambiti.

«Dopo l’edizione del 2015 – ha dichiarato Zannier –, il Friuli Venezia Giulia ha nuovamente l’onore di ospitare un concorso internazionale: una vetrina di alto livello che focalizzerà ancor di più l’attenzione sulla qualità dei nostri vini e sulla capacità dei nostri produttori ma contribuirà anche alla promozione del territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche. Questa – ha concluso l’assessore – è una straordinaria opportunità per far apprezzare una delle eccellenze per il quale il Friuli Venezia Giulia è riconosciuto a livello internazionale, ovvero la qualità dei suoi vini accanto alla possibilità di far conoscere agli esperti e eccellenze del territorio, dando vita a quel connubio tra enogastronomia e paesaggio che sono elementi fondamentali per il turismo e che troveranno spazio su riviste di ogni parte del mondo».

Sauvignon conferenza degustazione

«Come sindaco di questa città – ha proseguito il primo cittadino del capoluogo friulano, Pietro Fontanini – non posso che essere onorato di poter ospitare a Udine e nelle sale di palazzo D’Aronco, sede del Comune, la decima edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon. Un evento tra i più importanti al mondo in ambito enologico, che premia con la sua scelta non solo la nostra città ma tutto il Friuli, di cui Udine è la storica Capitale. Voglio quindi ringraziare gli organizzatori – ha concluso nei saluti iniziali – per la felice decisione di organizzare questo straordinario concorso proprio qui da noi, confermando la centralità della nostra città nel circuito vitivinicolo e il livello di assoluta eccellenza dei prodotti del nostro territorio a livello internazionale».

«Siamo qui –  ha dichiarato soddisfatto Thomas Costenoble, direttore del concorso – per celebrare la diversità del Sauvignon. Dieci anni fa – ha proseguito – abbiamo dato vita a questo concorso a Bordeaux. Quando nel 2015 siamo arrivati per la prima volta in questa regione – ha concluso Costenoble – ci eravamo fatti una promessa, quella di ritornare ancora una volta in Friuli Venezia Giulia perché non eravamo riusciti a vedere tutte le bellezze della vostra regione. Dunque – ha concluso ringraziando le autorità presenti – eccoci qui ancora».

A prendere la parola, dopo i saluti istituzionali, è stato l’agronomo ed esperto internazionale di potatura della vite, Marco Simonit, un uomo che ha dedicato la sua vita allo studio degli innesti. Simonit è consulente di alcune tra le maggiori aziende vitivinicole d’Europa, fondatore della Scuola Italiana di Potatura della Vite e docente del Dute (Diploma universitario di potatura e scelta dei germogli nel rispetto del flusso della linfa) presso Isw, Institute des Sciences de la Vigne et du Vin di Bordeaux. «Dal 2011 – spiega Simonit –, come gruppo Simonit & Sirch abbiamo messo a punto una tecnica di potatura che previene malattie del legno, la dendrochirurgia, un’esperienza nuova che ha dato i suoi ottimi frutti sulle piante a varietà più sensibile e il sauvignon è una di queste».

sauvignon conferenza degustazione

Il Sauvignon, nel 2017, è stata la sesta varietà più coltivata in regione, dopo Pinot Grigio, Prosecco, Merlot, Ribolla gialla e Friulano. A confermarlo è stato il presidente Fvg dell’Assoenologi, Rodolfo Rizzi.«Il Friuli Venezia Giulia – ha spiegato – è una terra di antichissima tradizione vitivinicola, oggi riconosciuta per i migliori vini bianchi d’Italia. A riprova di questo, in regione sono presenti 4 Docg, 12 Doc e 3 Igt e nel solo 2017 in regione si sono prodotti 1 milione 750 mila ettolitri di vino (47 milioni in tutta Italia)». Il perché il Sauvignon abbia avuto negli anni così tanto successo è sempre Rizzi a dirlo. «Si tratta – ha affermato – di un successo annunciato, visto che questo vitigno è molto riconoscibile dal consumatore, è apprezzato dai giovani, ha un profumo ricercato, si vinifica generalmente in acciaio,  anche se predilige anche il legno».

Sull’universo grappa e distillati, invece, si è soffermato Enzo Di Zorzi, presidente regionale dell’Anag, l’associazione nazionale assaggiatori di grappa e acquaviti. «La storia della distillazione nella nostra regione – ha spiegato – ha origini antichissime, già a partire dal 1451, ma è nell’Ottocento del secolo scorso che si è toccato l’apice con circa 200 distillerie attive nella sola provincia di Udine. Oggi – ha proseguito – da noi si contano 11 distillerie che coprono il 10% della produzione nazionale, “eroicamente” sopravvissute alla eccessiva burocrazia, alla severa legislazione e alle attuali pesanti pressioni fiscali sui superalcolici. Attualmente la produzione di grappa si attesta attorno ai 23 milioni di litri. In deciso calo – ha chiarito – rispetto al boom di qualche anno fa. Per far fronte – ha concluso – a un innegabile momento di sofferenza, è necessario orientarsi alla qualità eccellente, alle cosiddette grappe premium, dove anche il packaging gioca un ruolo fondamentale».

Apprezzata e conosciuta soprattutto in regione, i riflettori sono stati puntanti anche sulla brovada, dal 2011 riconosciuto marcio DOP e ottenuta tagliando in piccole fettine le rape a colletto viola e macerate nelle vinacce. Fulvio Mansutti, titolare dell’omonima azienda agricola a Pavia di Udine, ha infatti spiegato le fasi di preparazione di questo piatto tipico della cucina friulana, le sue origini e caratteristiche nutritive, proponendo agli ospiti anche una degustazione del prodotto che solitamente si accompagna a carni arrosto o bollite come, tradizionalmente, musetto o cotechino. Al termine della serata agli ospiti è stato offerto un ricco buffet con tutte le eccellenze enogastronomiche della Regione.

Dopo questo primo benvenuto, i giudici del concorso saranno “al lavoro” già da venerdì  8 marzo, a partire dalle 8.30 fino alle 12 nella Sala Ajace del Comune di Udine, che ospiterà le due mattinate di degustazioni.

 

Focus Concorso

I numeri e i Paesi partecipanti

Oltre mille i campioni di Sauvignon in gara che arrivano da 24 Paesi sparsi in tutto il mondo, dalla Francia all’Italia, dalla Nuova Zelanda alla Spagna, dal Sudafrica all’Austria, dal Cile alla Slovenia solo per citarne alcuni. A farla da padrone saranno i vini francesi con una partecipazione che si aggira sulle 500 aziende partecipanti (le iscrizioni si sono chiuse il 15 febbraio mentre per i soli vini italiani si chiuderanno il 22 e, quindi, qualche campione può essere attualmente ancora in viaggio verso Udine ndr). Seguono Austria e Italia, entrambe circa a oltre 140 campioni in gara e, a seguire, Sudafrica, Spagna, Nuova Zelanda, Cile, Slovacchia, Romania, e via di seguito passando per Svizzera, Repubblica Ceca, Portogallo, Bulgaria, Germania, Slovenia, Messico e molti altri. Guardando al nostro Paese, la regione in assoluto con più partecipanti non poteva che essere il Friuli Venezia Giulia che sfiora il centinaio di presenze al concorso, seguita dal Veneto con una decina, e Trentino Alto Adige, di poco sotto. Ci sono vini, comunque, che arriveranno anche da Lombardia, Piemonte, Toscana, Sicilia e Umbria.

La giuria

La giuria, i cui membri sono giunti a Udine da 23 Paesi, ha la responsabilità di attribuire le medaglie ai migliori vini in competizione. Nello specifico, è composta da specialisti  scelti con la massima cura tra professionisti che vivono per il vino e grazie al vino durante tutto l’anno: ricercatori, enologi, giornalisti, scrittori e critici specializzati e molti altri. Le tante nazionalità rappresentate garantiscono quindi una diversità eccezionale che permette al Concorso di distinguersi nell’universo dei concorsi enologici. I Paesi da cui arriveranno a Udine i giudici sono: Argentina, Austria, Belgio, Canada, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Svizzera. Per valorizzare al meglio i produttori premiati, i risultati saranno proclamati al salone ProWein a Düsseldorf (Germania), domenica 17 marzo.

Il programma “extra concorso”, alla scoperta della Regione

Nella tre giorni udinese, oltre alle degustazioni che si terranno in Comune, gli ospiti parteciperanno a cene di gala, conferenze e saranno accompagnati in visite guidate a tema alla scoperta dei prodotti DOP, IGP, PAT della regione Friuli Venezia Giulia grazie a un ricco e articolato programma messo a punto dalla Pregi di Udine.

Per il pomeriggio dell’8 marzo, dopo un panoramico pranzo sul colle del castello, gli ospiti saranno accompagnati in un viaggio alla scoperta della Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, famosa in tutto il mondo. Da lì, visiteranno il Centro Vivai Cooperativi di Rauscedo, che vanta la produzione di 100 milioni di barbatelle. Oltre alla presentazione della struttura, le guide presenteranno le attività di sperimentazione del Centro dove vengono selezionate, clonate e create nuove varietà di vitigni. Prima della cena con prodotti tipici regionali preparati dallo chef Mauro dell’Antica Osteria “Al Favri” sempre a Rauscedo, saranno offerte delle degustazioni di varietà resistenti ottenute da incroci di Sauvignon blanc e Sauvignon vert con le selezioni clonali più diffuse di Sauvignon blanc. Il pomeriggio successivo, il 9 marzo, il programma prevede un viaggio alla Balsameria Midolini di Manzano che, con le sue oltre 2.300 botti e botticelle, è annoverarla  come la più grande del mondo a tal punto da entrare nel Guinnes dei primati nel 1998. Non poteva mancare, poi, una visita a Cividale del Friuli, la città ducale da poco riconosciuta Patrimonio dell’Unesco, prima di dirigersi per una degustazione alla tenuta “Russiz Superiore”, seguendo il suggerimento del Consorzio delle Doc Fvg, e, successivamente, nelle scenografiche cantine medioevali del castello di Spessa per la cena di gala a sigillare la conclusione della manifestazione.

Tutti gli eventi non sono aperti al grande pubblico, ma sono dedicati alla giuria di esperti internazionali oltre che alla stampa.

 

Ufficio stampa Concours Mondial du Sauvignon – Udine (Italy) 2019

Stefano Zucchini