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Consiglio generale di Confindustria Udine: ecco gli interventi chiesti dalle nostre imprese

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UDINE – Lunedì 9 marzo 2020, a palazzo Torriani, si è tenuta una riunione straordinaria di tutti i componenti del Consiglio generale di Confindustria Udine, cui ha partecipato anche l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini. La presidente Anna Mareschi Danieli, dopo aver fatto richiamo “alla responsabilità di tutti in questa situazione di crisi”, ha illustrato un elenco di proposte concrete – arricchite, nel corso dell’incontro, dagli interventi dei componenti del Consiglio – per affrontare i contraccolpi economici dell’emergenza coronavirus.

“In Italia – ha esordito la presidente – non abbiamo ancora capito la gravità della situazione. In Cina, adottando misure restrittive molto severe, stanno gestendo questa epidemia, noi invece non riusciamo a farlo. Serve diligenza, buon senso civico e profondo rispetto gli uni per gli altri. Tutti, nessuno escluso, devono sentire questa responsabilità. Faccio presenti le misure estreme adottate in Cina e rispettate con diligenza da tutti con l’obiettivo di chiarire che solo con il ferreo rispetto delle regole il virus potrà essere contenuto, tenuto conto che, anche facendolo, i cinesi ci hanno messo oltre 2 mesi per ottenere risultati di contenimento”.

Per quanto riguarda le richieste rivolte direttamente alla Regione FVG ed illustrate durante il Consiglio generale, spiccano gli interventi sull’Irap, la principale imposta regionale a carico delle imprese.

“Confindustria – ha affermato la presidente Mareschi Danieli – chiede una riduzione proporzionale dell’aliquota Irap 2020, fino anche all’azzeramento, in relazione al danno economico patito per il coronavirus. Una seconda proposta riguarda la revisione dell’agevolazione sulle imprese virtuose, che è molto importante perché è l’unica non in regime de minimis”.

“Per quanto riguarda i finanziamenti agevolati all’1% fino a 300mila euro sulle sezione anticrisi a fronte di esigenze di liquidità, Confindustria – ha affermato Anna Mareschi Danieli – propone l’elevazione del massimale di intervento da 300 a 500mila euro. Inoltre, il tasso agevolato, ordinariamente fissato all’1%, potrebbe essere limato di mezzo punto percentuale portandolo allo 0,50% attraverso un apposito contributo in conto interessi. Il tutto, dovrebbe essere accompagnato anche da uno snellimento degli adempimenti burocratici necessari”.

Nutrito anche l’elenco delle misure che Confindustria Udine sollecita al Governo, unendosi al pressing della nostra Regione nei confronti dell’Esecutivo nazionale per l’estensione delle misure di sostegno alle imprese delle zone rosse a tutto il territorio del FVG, con la conseguente possibilità di attivare la cassa integrazione in deroga e ottenere gli indennizzi economici. Su quest’ultimo argomento la Presidente ha ricordato agli imprenditori presenti che la cassa integrazione va usata con senso civico di responsabilità dato che è un costo elevato che ricade su ciascun cittadino.

Investimenti e apertura dei cantieri, sburocratizzazione, fondi per gli investimenti in strumentazione smart working, ristoro delle le spese sostenute e non rimborsabili per partecipazione fieristiche in Italia e all’estero, sospensione dei pagamenti dei ratei dei finanziamenti attivi ed azzeramento dei tassi su nuove domande di sostegno all’export, credito d’imposta a valere su manifestazioni fieristiche o eventi per la promozione del Made in Italy a valere dalla fine della crisi sanitaria, finanziamento di tutte le domande ammissibili ai bandi che si sono chiusi negli ultimi tre mesi (voucher innovazione, sviluppo pluriennale, reti d’impresa), sospensione della quota capitale dei mutui per almeno 12 mesi, richiesta all’Abi di un accordo per “congelare” i rating delle imprese al 31 dicembre 2019 in considerazione del potenziale declassamento delle aziende danneggiate dall’emergenza Covid 19, sospensione di tutte le scadenze burocratiche del periodo (comprese le rendicontazioni dei progetti in corso) sono solo alcune delle misure puntuali individuate nel corso dell’incontro.

Un provvedimento urgente di proroga di tutti termini di scadenza normativi di carattere nazionale e regionale con contestuale sospensione di tutti i pagamenti a 12 mesi – così si è sottolineato –  potrebbe essere varato sulla scorta dei provvedimenti emergenziali già adottati in occasione di calamità naturali (ad esempio il terremoto in Emilia Romagna).

Una particolare attenzione, poi, è stata dedicata anche al tema del sostegno alle famiglie, costrette a far fronte alla prolungata interruzione dei servizi educativi e dunque in grande difficoltà nell’affrontare e conciliare cure parentali e impegno lavorativo.

“Per il nostro sistema produttivo – ha concluso Anna Mareschi Danieli – è essenziale l’innalzamento della soglia in de minimis da 200mila a 500mila euro. La misura, peraltro, è già stata applicata per far fronte alla crisi del 2008. Risulta necessaria, inoltre, l’applicazione di quanto previsto dall’art. 107 comma 2 lettera b) del Trattato (CE) per svincolare tutti i provvedimenti dagli obblighi in materia di aiuti di stato. Gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali, infatti, possono e devono essere autorizzati”.

Dopo aver ringraziato l’assessore Bini per la presenza alla riunione di oggi, la presidente ha chiuso i lavori auspicando che “la norma aperta approvata oggi dalla Giunta regionale possa arricchirsi di ulteriori provvedimenti suggeriti dalle imprese”.

A tal fine, tutte le proposte emerse nel corso del Consiglio saranno subito messe a disposizione dell’Amministrazione regionale.