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Continuano le sorprese a Villa Louise, a Gorizia: nel restauro scoperti pregevoli affreschi

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GORIZIA – Villa Louise, a Gorizia, continua a riservare delle belle sorprese. Nel corso dei lavori di restauro e risanamento conservativo dello storico stabile di proprietà della Fondazione Coronini, condotti grazie a un finanziamento regionale di cinque milioni di euro, nel giugno 2020 sono state ritrovate nuove pitture (foto Pierluigi Bumbaca) che presentano una qualità stilistica superiore rispetto a quanto rinvenuto finora. Grazie a un accurato lavoro di riqualificazione che lo riporterà all’originario splendore, il prestigioso edificio di largo Culiat 7 diventerà un incubatore per imprese culturali e creative. Nell’ambito dei lavori, avviati a gennaio 2018, a settembre dello stesso anno era stata scoperta un’orditura storica settecentesca di grande valore, durante la rimozione del tavolato del solaio nel sottotetto.

Durante la stesura del progetto del secondo lotto, è stato concordato da Fondazione Coronini, Ater Udine e Soprintendenza Bella Arti FVG di effettuare prudenzialmente nuove indagini stratigrafiche concentrate soprattutto nelle barchesse. Il secondo lotto di interventi, di impronta prevalentemente strutturale, interesserà infatti l’intero impianto edilizio. Così al di sotto degli strati più recenti, caratterizzati da un impasto magro di calce e sabbia, è stato rinvenuto un primo strato di intonaco liscio, con tracce di colore e picchettatura, procedimento normalmente usato per far aderire meglio le pitture realizzate nel tempo. L’ampio tassello di prova, a tutta altezza, ha fatto apparire tracce interessanti di una decorazione eseguita a tempera formata da specchiature, ovvero dei riquadri con fondo azzurro e cornice giallo acceso con filettature rosa, entro cui campeggiano alcuni putti avvinghiati a un vaso di fiori. In realtà sono stati effettuati numerosi tasselli di prova in tutte le stanze delle barchesse e in molte di queste sono state trovate tracce di ornamentazioni, eseguite soprattutto con lo stencil, una tecnica che consente di ottenere motivi decorativi tramite l’uso di una mascherina in cui sono ritagliate le sagome dei soggetti. Diverse sale sono ornate con elementi vegetali a forma di volute con gigli e altri fiori stilizzati, specchiature a finti marmi policromi e alcuni paesaggi con rovine.

Purtroppo lo stato di conservazione delle decorazioni non è dei migliori, infatti il colore a tempera risulta “bruciato”, ovvero alterato dalla calce dell’intonaco più recente e dalle partizioni interne realizzate nel corso del tempo dalla famiglia Coronini per consentirne la locazione, operazioni che hanno danneggiato gli intonaci. Vista però la buona qualità stilistica, l’intento comune è quello di recuperare i dipinti lasciando a chi frequenterà domani questi spazi la testimonianza della storia.