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Daniel Mannini, sintonie pittoriche in simbiosi emozionale

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“Per scoprire e cogliere appieno il mondo pittorico di Daniel Mannini si deve entrare nel merito sostanziale autentico e incondizionato della sua eclettica proiezione visionaria e bisogna necessariamente calarsi dentro la sua mente creativa pulsante e vibrante di un tumulto energetico sferzante e frizzante al tempo stesso. Soltanto attraverso queste dinamiche di approccio, ci si addentra nel profondo del suo ego artistico e si può trovare la giusta chiave di metodo e di misura e definire al meglio il suo protendersi nel fare arte”. Si esprime con queste valutazioni attente e ponderate nel merito la Dott.ssa Elena Gollini per orientare lo spettatore-fruitore a stabilire e rafforzare il rapporto di relazione partecipe e compartecipe con la produzione pittorica del giovane e promettente artista fiorentino. Inoltre, proseguendo nel discorso di coinvolgimento attivo plurisensoriale rivolto all’osservatore sensibile e accorto la Dott.ssa Gollini ha spiegato: “La modalità utile e funzionale per entrare in reciproco scambio comunicativo con le opere di Daniel deve tenere conto del percorso attuale di ricerca, ma anche delle fasi e degli step pregressi che formano e compongono un nutrito e articolato corollario espressivo dinamico, che si muove in progressione evolutiva e sviluppa passaggi cadenzati e sequenziali molto interessanti da analizzare, che corrispondono di rimando e di riflesso alla maturazione e alla crescita artistica, che Daniel sta dimostrando di perseguire con tenacia e continuità di intenti e di intenzioni, nonché con costanza di volontà operativa. Trovo sempre molto stimolante evidenziare e fare notare anche a Daniel i passi in avanti che sta compiendo con meritocrazia, proprio per dargli ancora più slancio di traino e di supporto per gli obiettivi e i traguardi futuri. Questo tipo di considerazione può essere fatta ovviamente anche dallo spettatore, concependo il momento fruitivo come occasione e opportunità preziosa di coesione e di sintonia con Daniel, che apprezza fortemente la fase di incontro-scambio e la reputa fondamentale, come situazione speciale e unica che gli consente a sua volta di recepire idee e pensieri dall’esterno, di metabolizzarne e introiettarne contenuti arricchenti e costruttivi. Per Daniel ogni fruitore possiede il pregio di essere un potenziale di risorse recettive e percettive, che vengono assorbite e filtrate in modo speculare ed entrano a fare parte di quella magica commistione alchemica da cui poter attingere spunti e riferimenti sempre nuovi. Ecco, perché ogni opera ci parla, ma al tempo stesso ci ascolta con intenso stupore”.

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