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Il compositore e organista friulano Daniele Parussini, vincitore della prima edizione del contest "Dante e Rilke: la parola e l'angelo"

“Dante e Rilke: la parola e l’angelo”, venerdì 30 settembre a Duino Aurisina in prima assoluta il melologo di Daniele Parussini e la premiazione del contest

Sarà presentato venerdì 30 settembre, a Duino Aurisina, nell’ambito di un incontro – evento in programma alle 15.30 nella Sala dei Cavalieri del Castello, il melologo del compositore e organista friulano Daniele Parussini, vincitore della prima edizione del contest “Dante e Rilke: la parola e l’angelo”. Con il vincitore interverrà il direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta. Il concorso, rivolto a giovani compositori 18– 35enni,era incentrato sulle figure di Dante Alighieri e di Rainer Maria Rilke, autore delle “Elegie Duinesi”, ed è stato promosso per iniziativa di Fondazione Pordenonelegge nell’ambito del bando indetto dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Partners del progetto i Comuni di Duino Aurisina, Pordenone e Sacile insieme a Confindustria Alto Adriatico e a FazioliDaniele Parussini, classe 1988, dal 2013 organista estivo nel Duomo “San Giovanni Bosco” in Lignano Sabbiadoro (Ud), è anche direttore artistico della rassegna estiva “Frammenti d’infinito…”. La sua partituraè articolata in tre brani per pianoforte e voce, ciascuno dai 6 ai 12 minuti. La prima esecuzione del melologo sarà a cura del Maestro Roberto Brandolisio e del soprano Cristina Dal Tin. Prenotazioni via mail asegreteria@pordenonelegge.it fino a esaurimento posti disponibili, info e dettagli pordenonelegge.it.
L’evento in Castello rientra nella programmazione di DuinoBook Storie d’Europa tra pietre, angeli e vini che vedrà alle ore 16.30 l’anteprima della seconda edizione del Premio Internazionale Rainer Maria Rilke promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis e dall’Associazione Poiein. All’apertura dell’evento saranno presenti il Presidente del Gruppo Ermada Massimo Romita, il poeta e Giurato del Concorso Christian Sinicco e gli autori Sandro Pecchiari e Mary Barbara Tolusso moderati da Beatrice Achille.
Il lavoro Dante-Rilke sarà presentato successivamente anche a Muzot, in Svizzera, e nel frattempo proprio queste musiche saranno utilizzate, attraverso un supporto interattivo, nei passi di accesso alla passeggiata dei Sentieri Rilke. La partitura vincitrice di “Dante e Rilke: la parola e l’Angelo” era stata designata da una giuria composta da Domenico Clapasson docente di pianoforte al Conservatorio “Marenzio” di Brescia, Carlo Pedini compositore e docente di Teoria e Analisi, Composizione e Direzione al Conservatorio “Morlacchi” di Perugia e dall’artista Luigi Radici, affiancata da Gian Mario Villalta direttore artistico pordenonelegge, dall’editore Alberto Gaffi, da Fabrizio Spadotto in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia e da Annalisa D’Errico per il Comune di Duino Aurisina,
Ancora una volta la suggestione ruoterà incontro a “Dante e Rilke: la parola e l’angelo”: Duino Aurisina è terreno privilegiato di ispirazione poetica, si narra infatti che Dante Alighieri, ospite di Pagano della Torre, venisse a meditare su uno scoglio nella piccola insenatura sotto il Castello, un piccolo promontorio di roccia carsica oggi noto appunto come lo “Scoglio di Dante“. Così come Rilke, dopo aver viaggiato per tanta parte d’Europa, proprio negli scenari di Duino aveva trovato il suo ritiro d’elezione.  È tutto così evidente, infatti: il Paradiso di Dante Alighieri e le Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke intrecciano mirabilmente i temi della potenza e del limite della parola umana in relazione alla materia – il corpo, le “cose” – e all’indicibile al di là della materia. Così, sottolinea Gian Mario Villalta direttore artistico di pordenonelegge, «mentre la materia, le “cose” sono già linguaggio, e pare che sia nostro compito legare la loro esistenza alla nostra, al di là della materia – un al di là della lingua al quale solo la poesia può tendere – c’è la figura dell’angelo: luce e musica. Oltre non si può, l’esperienza vera della visione di Dio è ineffabile, e la lingua umana non passa quel limite. La poesia ne può offrire l’intuizione, ecco allora le parole dei poeti e la voce umana, la musica e il canto, riunite in un melologo che è un omaggio alla poesia e una suggestiva indicazione di percorso».