Al momento stai visualizzando “Figura/natura. Opere su carta dalla fondazione Concordia Sette” da sabato 4 dicembre a Caneva con opere di Magnolato, Marcon, Pauletto, Tramontin, Tubaro
Opera di Luigi Marcon

“Figura/natura. Opere su carta dalla fondazione Concordia Sette” da sabato 4 dicembre a Caneva con opere di Magnolato, Marcon, Pauletto, Tramontin, Tubaro

Figura/natura. Opere su carta dalla Fondazione Concordia Sette”. Da sabato 4 dicembre a Villa Frova, Caneva, – con inaugurazione sabato 4 dicembre ore 17.30 – l’ultima esposizione della 30^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone “Trinitas. Trinità dell’umano”. La mostra – a cura del Centro Iniziative Culturali Pordenone, Presenza e Cultura, Comune di Caneva, in collaborazione con centro culturale Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone e con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – è a cura di Giancarlo Pauletto, per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo. La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.30. Per poter accedere è necessario essere in possesso della certificazione verde covid-19 di avvenuta vaccinazione o diavvenuta guarigione. Per informazioni: 0434 797464, cultura.turismo@comune.caneva.pn.it www.incaneva.it.
Tutte le opere allestite appartengono alla Collezione Fondazione Concordia Sette, cioè alla vasta raccolta d’arte che è stata retaggio delle quasi quattrocentosettanta mostre finora realizzate alla Galleria Sagittaria di Pordenone, oppure giunte per donazione da vari generosi collezionisti. In esposizione il pubblico potrà ammirare Cesco Magnolato, Luigi Marcon, Mario Pauletto, Virgilio Tramontin, Renzo Tubaro: autori molto noti nel nostro territorio, ma anche oltre, e ampiamente apprezzati, ognuno con una personalità rilevata e inconfondibile, anche se misurata, in questo caso, con un numero di opere limitato. Limitato, ma qualitativamente ineccepibile, che è ciò che conta quando si parli d’arte. Il titolo della mostra, Figura/Natura, non ha particolari significati allegorici o simbolici: vuol dire soltanto che nelle opere che si presentano c’è il paesaggio e c’è la figura umana, magari anche nella stessa opera.
Cesco Magnolato è presente con un gruppo di incisioni di grande potenza rappresentativa, realizzate con un segno forte, rilevato, di suggestione simbolico-espressionista. La sua, in queste opere, è una visione drammatica dell’esistenza, misurata sulla vita del popolo e specialmente del popolo contadino, che nel corso degli anni cinquanta, e più dei sessanta, ha visto finire una civiltà che aveva diecimila anni di vita, una fine che ha sconvolto ritmi e tipo d’esistenza in maniera certamente traumatica.
Luigi Marcon, anch’egli sapientissimo incisore, ha toni invece più riposatamente lirici. Egli è incantato dalla visione dei paesaggi, di tanti paesaggi dell’Italia e dell’Europa, ma in particolare è innamorato del paesaggio delle colline trevigiane, così dolcemente digradanti e così ricche di luci e di ombre. Marcon è soprattutto un poeta dell’aria aperta, che sente fortemente la maternità della natura.
Mario Pauletto si è impegnato nell’arte durate i secondi anni cinquanta, quando l’espressionismo, figurativo o informale, dominava la scena.  A Caneva si presentano alcune acqueforti sotto il segno del “gioco”, cioè elaborate a partire da un impulso centrale che si sviluppa su sè stesso e chiama le sue evoluzioni dentro lo spazio della lastra. Armonia, divertimento ed ironia si manifestano in queste “evoluzioni segniche” che mescolano con eleganza figura e natura, oppure rispondono soltanto al ritmo dei vuoti e dei pieni.
Virgilio Tramontin è presente con alcuni acquarelli e alcune incisioni, tutte opere che testimoniano nitidamente la sua limpidissima visione della realtà naturale e anche della realtà antropica, quando essa si manifesti attraverso l’eccellenza architettonica, o comunque visiva.
Di Renzo Tubaro – pittore e disegnatore incantato soprattutto dalla natura morta e dalla figura umana – si ammireranno i tanti disegni familiari, ritratti, maternità, sempre risolti con una bravura mai semplicemente compiaciuta di sè stessa, una bravura al servizio della verità del soggetto rappresentato.