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“Il corpo che parla” venerdì 22 novembre e domenica 24 novembre all’Hangar Teatri di Trieste

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TRIESTE – Venerdì 22 novembre 2019 alle 20.30 e domenica 24 alle 17.00, in Hangar Teatri, Trieste, “Il corpo che parla”, spettacolo sulle radici complesse che stanno dietro i crimini di femminicidio, affrontati da una prospettiva diversa: quella della vittima.

Il testo di Gioia Battista ha incontrato la regia di Elisa Risigari, testo e regia accolti da Martina Boldarin che sale in scena per uno spettacolo sulle radici complesse dietro il femminicidio. Chiara Barichello ne ha curato i costumi e le scene.

La parola femminicidio riempie ormai la nostra quotidianità. Storie che si assomigliano, vite spezzate da gelosie, rancori, odi sopiti. Il testo non vuole affrontare i “perché” – ingiustificabili – di questo gesto, è invece una soggettiva della vittima. È il suo corpo che parla, attraverso i segni che la vita e la morte hanno lasciato, e racconta cosa è successo, fino all’ultimo respiro.” Uno spettacolo, nonostante tutto, che difende l’amore. Quello vero. Per la vita.
Quello collegato ai tragici crimini di femminicidio, è un amore che non si deve mai associare alla parola “troppo”. Perché il “troppo amore” non è già più amore, ma una distorsione.
Senza pietismi o piagnistei, senza guerre rancorose, senza aggiungere violenza a violenza ma nell’incredulità di chi ama e non sa capacitarsi che la massima privazione, quella della vita, possa avvenire proprio per mano di chi diceva di amare.
Uno spettacolo poetico, delicato e forte allo stesso tempo, perché contrappone in ogni sua piega, fra ricordi e sogni infranti, la pienezza di una giovane vita, che ormai non è più vita.
E lo sguardo dolce e, incredibilmente, ancora innamorato, della protagonista va a scoprire a poco a poco quanto le è successo. Essere trattati come spazzatura. Diventare spazzatura. Un paradosso. “Eppure lui diceva di amarmi”.
Il progetto nasce in occasione della prima edizione del premio di drammaturgia «Anima e corpo del personaggio femminile» dedicato ad Adriana Monzani e indetto dall’Associazione Candoni. L’esigenza di raccontare uno dei temi più attuali della società in cui stiamo vivendo, e la necessità di farlo ponendo la centralità sulla vittima. Il testo è stato scelto tra i finalisti, e ha successivamente vinto il premio con il giudizio unanime della giuria.
Dalle motivazioni del Premio: «Il testo affronta un argomento di drammatica attualità senza cadere nel cronachistico, con un linguaggio semplice ma, al tempo stesso, di profonda verità e potenza evocativa, in una struttura drammaturgica dal ritmo incalzante che rimanda al genere noir. E di grandi potenzialità sceniche, tutte da esplorare.»
Il costo del biglietto intero è 12 euro, ridotto 8 euro. Il ridotto si intende per soci Teatro degli Sterpi under 18, studenti universitari e over 65.
Per informazioni e prenotazioni: info@teatrodeglisterpi.org | +39 388 3980768 | hangarteatri.com
La biglietteria apre un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Apertura al pubblico del teatro mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.