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La celeberrima compagnia americana “Tulsa Ballet” domenica 7 aprile al Teatro Verdi di Pordenone con il trittico “eclectic stories

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ANCORA UN’ATTESA ESCLUSIVA REGIONALE AL TEATRO VERDI DI PORDENONE

NEL SEGNO DELLA GRANDE DANZA INTERNAZIONALE

   

DOMENICA 7 APRILE (ORE 20.45) IN ESCLUSIVA REGIONALE LA CELEBERRIMA COMPAGNIA AMERICANA TULSA BALLET, IL MEGLIO DELLA DANZA DEL PRESENTE E DEL PASSATO, CHE TORNA IN ITALIA PER LA SECONDA VOLTA DOPO LA STORICA TOURNEE DEL 2016.

SOTTO LA GUIDA DEL DIRETTORE ARTISTICO MARCELLO ANGELINI, IL TULSA BALLET HA SVILUPPATO UNA REPUTAZIONE ARTISTICA DI FORTE IMPATTO INTERNAZIONALE. SUL PALCOSCENICO DEL VERDI PRESENTA IL TRITTICO “ECLECTIC STORIES” FIRMATO DA TRE CELEBRI COREOGRAFI DI OGGI E DI IERI: ANNABELLE LOPEZ OCHOA, KURT JOOSS E GEORGE BALANCHINE

Tulsa ballet

 

 PORDENONE – Ancora grandi ospitalità internazionali in esclusiva per la Stagione del Teatro Verdi di Pordenone dove, domenica 7 aprile 2019 (inizio ore 20.45) il cartellone di danza, selezionato dal consulente artistico Maurizio Baglini, presenta un nuovo evento internazionale in esclusiva, con l’unica data regionale della compagnia americana Tulsa Ballet, tra le massime espressioni della danza del presente e del passato, acclamata sui palcoscenici di tutto il mondo e celebrata per l’equilibrio del suo repertorio e che va dai grandi classici del diciannovesimo secolo a lavori innovativi nel campo della danza contemporanea.

 Il Tulsa Ballet ritorna in Europa, e in Italia solo per la seconda volta dopo la tournée del 2016, con un trittico, “Eclectic stories”, che celebra il meglio della coreografia di ieri e di oggi: Shibuya blues della pluripremiata coreografa colombiana Annabelle Lopez Ochoa, un prezioso omaggio a Kurt Jooss e al suo capolavoro Table Verte, nato nel 1932 tra le due guerre e raramente rappresentato e infine Who Cares? dal titolo di una canzone di George e Ira Gershwin, su coreografie di George Balanchine, il geniale creatore del nuovo balletto americano.

Tulsa Ballet

La storia del Tulsa Ballet inizia nel 1956. I coniugi Roman Jasinski e Moscelyne Larkin, insieme alla musicista Rosalie Talbott, fondarono il Tulsa Ballet Theatre, fondendo danza classica e teatro drammatico. Ballerini classici di fama internazionale, Jasinski e Larkin hanno dato alla Compagnia un’impostazione volta all’eccellenza artistica, che è stata preservata e mantenuta nel corso dei decenni. Sotto la guida di Marcello Angelini, da 20 anni suo direttore artistico, la compagnia ha raggiunto notevole fama nazionale ed internazionale. Per 60 anni, il Tulsa Ballet ha arricchito il paesaggio culturale degli Stati Uniti D’America presentando spettacoli di balletto di alta qualità. Ogni anno, circa 40000 spettatori attendono i sei programmi che fanno parte della stagione di danza di questa compagnia.

 Il trittico proposto sul palcoscenico del Verdi si apre con il lavoro della grande Annabelle Lopez-Ochoa, pluripremiata coreografa di origini belga-colombiane, nominata da Dance Magazine come la più ricercata coreografa dei nostri tempi che ha creato lavori per oltre 50 compagnie di danza in tutto il mondo. Il suo lavoro riporta esperienze emotive attraverso un linguaggio astratto ma intenzionalmente connesso allo stile coreografico. Il suo movimento è contemporaneo ma con elementi virtuosistici classici come i grand jeté. Shibuya Blues prende spunto dall’omonima intersezione a Tokyo, famosa per essere la più trafficata del mondo attraversata, durante le ore di punta, da più di 3000 persone: in questo lavoro la coreografa esplora le storie di alcune persone che freneticamente attraversano questa iconica intersezione.

Table Verte fu creato nel 1932 per il “Concours international de chorégraphie” a Parigi, che Kurt Jooss vinse marcando un passo fondamentale nella sua carriera. Coreografato nel periodo tra le due guerre, questo lavoro è una sorta di guerra senza tempo, un insieme di circostanze che producono lo stesso risultato al di fuori di ogni condizione spazio-temporale. Infatti, la Morte mantiene il suo carattere iconografico simbolico.

Who Cares? è sia il nome del balletto nel linguaggio classico di George Balanchine sia una vecchia canzone di George e Ira Gershwin scritta nel 1931. Lo straordinario modo di comporre dei Gershwin e il loro stile raffinato unisce un’intensa attitudine artistica a un linguaggio popolare frizzante: qualcosa che pochi artisti riescono a fare. Ed è proprio così che Balanchine ha usato le canzoni non come una semplice colonna sonora d’epoca, ma come melodie per una classica, indeformabile, tradizionale danza, nel cui fraseggio, dinamismo e emozione si si specchiano parallelamente questi due mondi.

 Lo spettacolo avrà inizio alle 20.45, ma il teatro sarà aperto dalle 19 con l’happy caffè drink e smart food al Bar Licinio; info e biglietti in biglietteria (aperta dalle 16 alle 19 dal lunedì al venerdì e il sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Le sere dello spettacolo dalle 16.00 no-stop fino a inizio recita Tel 0434 247624) e on-line www.comunalegiuseppeverdi.it.