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La compagnia I Pesci a Gorizia propone la prova aperta di “Supernova”

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ARTEFICI. Residenze creative FVG

La compagnia I Pesci propone la prova aperta di ‘Supernova’

Martedì 18 dicembre 2018, dalle 20 al Kulturni dom di Gorizia – Ingresso libero

Con il progetto ARTEFICI. Residenze creative FVG ArtistiAssociati mette in dialogo artisti e compagnie italiani e internazionali delle arti performative (in particolare teatro e danza) con il territorio goriziano attraverso la pratica della residenza artistica e, successivamente, con la restituzione e lo scambio degli artisti con il pubblico.

Il prossimo appuntamento in programma sarà martedì 18 dicembre 2018, con la Compagnia I Pesci di Avellino, al Kulturni dom di Gorizia, alle 20, con la prova aperta di ‘Supernova’. L’ingresso è aperto al pubblico ed è gratuito.

Supernova vedrà in scena Alessandro Gioia, Lia Gusein-Zadè, Fiorenzo Madonna e Luca San Giovanni.

L’universo umano, ed è anche questa la suggestione, può in qualche modo rispecchiarsi nelle dinamiche dei corpi celesti trovando nel cosmo e nelle sue meccaniche, apparentemente lontane da ogni passione, una sorta di correlativo oggettivo. Per tale motivo il lavoro si sviluppa in tre movimenti: esplosione, evoluzione e collasso. L’immagine di una supernova diventa la metafora di una famiglia. Supernova, quindi, è la parabola di una famiglia. Tre fratelli, cresciuti insieme ma destinati a condizioni sociali divergenti. La madre, forza attraente e respingente allo stesso tempo, plasma il carattere dei figli e ne determina i singoli percorsi, le rispettive aspirazioni e i relativi desideri. Alla morte grottesca e improvvisa del padre, i tre figli si scoprono adulti loro malgrado. Differenti le reazioni: fuga, responsabilità, stallo. La famiglia si disunisce, uno dei tre parte: l’idillio dell’infanzia è spezzato. Sette anni dopo, al capezzale della madre morente questi percorsi si intrecciano nuovamente di fronte al disfacimento della famiglia e delle memorie ad essa legate. Distacco e ritorno in una realtà che non muta, eternamente consegnata al vano tentativo di sfuggire il tempo: l’uomo al cospetto del vuoto non può far altro che osservare la natura effimera della propria esistenza. Si scappa dalla morte per tornare alla morte. 

Martina Apollonio
Ufficio Stampa