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La giornalista Annalina Grasso, il poeta Calì e l’attore Bianucci accompagnano con un video la mostra sul Surrealismo più grande al mondo

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La città di Évora in Portogallo in questi giorni è il centro dell’arte contemporanea surrealista, splendida location patrimonio dell’UNESCO, che accoglie i dipinti di Santiago Ribeiro e di altri centinai di artisti che ha raccolto intorno a se. L’evento segna la sua prima presenza in questa metropoli dell’Alentejo in questo mese, dopo la pandemia.

L’iniziativa è della società MatosCar, gruppo automobilistico presente nelle città portoghesi di Guarda, Fundão, Castelo Branco, Portalegre, Évora e Beja, rappresentanti ufficiali di 24 marchi.
Questa volta la mostra sarà permanente (fno all’11 luglio) perché il gruppo imprenditoriale ha deciso di acquistare le opere che sono circa una dozzina saranno esposte nelle nuove strutture di Évora e potranno essere viste da molte migliaia di persone.

La mostra è accompagnata dalle immagini di un video che promuove l’arte surrealista di Ribeiro realizzato dal poeta siciliano premio A.S.A.S Vincenzo Calì, la giornalista e curatrice d’arte campana Annalina Grasso e l’attore romano Maurizio Bianucci. Il video promuove la mostra dell’artista portoghese fondatore del Nuovo Movimento Surrealista, di portata mondiale.

Il video, che conta attualmente più di 100.000 mila visualizzazioni su instagram complice la voce suadente e misteriosa dell’attore italiano Maurizio Bianucci che ha preso parte a serie importanti e di successo come Suburra, a numerose rappresentazioni teatrali e fiction RAI e che declama il poema nella versione italiana dal titolo “Profluvi” de Vincenzo Calì , mentre quello inglese “Flows” è recitato da Annalina Grasso, ideatrice insieme a Calì di questa iniziativa culturale che sta riscuotendo successo anche all’estero.
Il video infatti inquadra le opere dell’artista internazionale, tramite parole inquiete e alienanti, mostrandoci come probabilmente saremmo se liberassimo totalmente il nostro inconscio e le nostre pulsioni: nudi e ciechi, non davvero liberi, ma smarriti; euforici, non felici.
Tale iniziativa che coniuga arte, poesia e recitazione, interroga noi stessi sul valore del libero arbitrio, sulla volontà e sul vero significato della parola libertà.

L’arte di Santiago è stata, è e potrebbe essere ancora una visione delle menti di ognuno di noi, soprattutto in questo momento storico, fatto di lockdown, didattica a distanza, distanziamento fisico (non sociale) che generano in noi ansia e stress, paura per il futuro, angoscia.
Cosa potrebbe esserci dentro le nostre menti stremate dalle restrizioni e al contempo dal timore del contagio? Una voglia di liberarsi delle vesti del cittadino perbene, dell’homo civile, cristiano, razionale, snobbando il libero arbitrio, e seguire solo il proprio istinto, la parte oscura di se; sfogarsi. Vivere in una società come la immaginava e auspicava il marchese De Sade dove non ci possono essere punizioni, né processi per le azioni malvagie, in quanto l’uomo segue ciò che fa la Natura che crea e distrugge.
Tuttavia il video attua ciò che si chiama eterogenesi dei fini, ovvero, attraverso “la visione di quello che potrebbe essere se”, induce ad aspirare ad altro e a renderci sempre più consapevole della contraddizione tra la necessità e il bene e, ritrovando il fondamento vero della dignità e del valore di noi esseri umani, per non essere né ciechi, né nudi e vagare nella perenne incertezza, bensì appellandoci all’impersonale che è presente in ciascuna persona per superare e scavalcare le nostre ansie e paure.

L’arte con il supporto della tecnologia, ci aiuta a farlo, anche a distanza, mostrandoci quanto possiamo essere simili in questo momento complicato e come la mente umana non sia effettivamente riducibile a un mero meccanismo dal funzionamento algoritmico in base al quale agiamo senza coscienza e discernimento e ci rispecchiamo nei protagonisti che siano ominidi o figure, delle tele dal cromatismo acceso di Ribeiro.
L’ipotesi che le scelte importanti dipendano dalla consapevolezza cosciente di una persona, che si tratti di un processo neuronale, ancora non ben specificato, o di altro, non è falsificabile, questo è il messaggio di fondo del video dedicato al surrealismo di Santaigo Ribeiro.