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“Leonor Fini segreta” nel ricordo inedito delle cugine triestine Lilly e Annamaria Frausin venerdì 23 luglio al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste

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Nell’ambito della mostra “Leonor Fini. Memorie triestine”, venerdì 23 luglio alle 18.30, al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste, Lilly Frausin e Annamaria Frausin Sadar, cugine triestine della pittrice e uniche parenti della Fini rimaste ancora in vita, verranno intervistate dalla curatrice Marianna Accerboni per svelare, in un racconto inedito, gli aspetti più personali del suo temperamento e di una vita d’eccezione. L’incontro si concluderà con una visita guidata e una degustazione di vini offerti da Zidarich (Prepotto, Duino Aurisina, Trieste).
La dimestichezza di Lilly e Annamaria Frausin nei confronti dell’artista era dovuta anche al fatto che la loro madre, Mary, oltre ad essere una parente di Leonor, era molto amica sia della mamma della pittrice, Malvina, sia delle stessa Leonor, che si recava molto spesso a trovare nella sua casa di Parigi, dove la pittrice viveva in un singolare ménage a trois con Costantin Jelenski, scrittore e giornalista polacco incontrato a Roma nel ’52, e con il nobile Stanislao Lepri, diplomatico italiano, che per lei rinunciò alla carriera, e pittore surrealista, conosciuto nel 1941. Mary Frausin riceveva spesso degli affettuosi doni da Leonor e intrattenne con lei un fitto contatto epistolare durato anni.

L’incontro si situa nel fine della rassegna – realizzata in coorganizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e il sostegno, tra gli altri, delle Fondazioni CRTrieste e Kathleen Foreman Casali – che mira ad approfondire il rapporto tra la grande pittrice (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996) e Trieste, che lei considerava “la città degli affetti” e che fu fondamentale per la sua formazione personale e artistico culturale. In tale contesto Leonor fu a stretto contatto in quegli anni giovanili, con il colto milieu internazionale e d’avanguardia che connotava allora la città, frequentando assiduamente personaggi triestini suoi coetanei, che sarebbero divenuti famosi a livello mondiale: tra questi, il futuro gallerista Leo Castelli e Bobi Bazlen, il grande traghettatore della letteratura dell’Est europeo in Italia, accanto a Italo Svevo e Umberto Saba. Particolarmente intenso fu il suo rapporto con il pittore Arturo Nathan (Trieste 1891 – Biberach an der Riß 1944), nella cui abitazione triestina incontrava spesso anche il famoso critico, estetologo e artista Gillo Dorfles (Trieste 1910 – Milano 2018).

La mostra (aperta fino al 22 agosto con orario mercoledì e giovedì 10-13 e 17-20 / venerdì e domenica 10-13 e 17-21 / sabato 10-13 e 15-21/ lunedì e martedì chiuso; autobus linea 6, fermata Polo museale, e linea 81) è realizzata in coorganizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, in collaborazione con Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, Assessorato alla Cultura del Comune di Laveno-Mombello (Varese), MIDeC-Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno-Mombello, con la media partnership del quotidiano Il Piccolo e con il sostegno delle Fondazioni CRTrieste e Kathleen Foreman Casali, Associazione Giuliani nel Mondo, Studio Luce Sime Vignuda Gruppo Comet, Ciaccio Arte Big Broker Insurance Group, Milano, Rotary Club Trieste Alto Adriatico, Azienda Agricola Zidarich (Prepotto, Duino Aurisina, Trieste), Sponza Tappezzeria Trieste, Andromeda, Ottica Dambrosi Trieste, Flowers Gorizia, Laboratorio cornici Asso di Quadri, Plexi & Star.