Al momento stai visualizzando  “L’isola di Medea”, Maria Callas – Pier Paolo Pasolini: l film che racconta il loro incontro sabato 13 novembre a In doc Festival, a Isola Vicentina. In presenza Ninetto Davoli e il regista Sergio Naitza

 “L’isola di Medea”, Maria Callas – Pier Paolo Pasolini: l film che racconta il loro incontro sabato 13 novembre a In doc Festival, a Isola Vicentina. In presenza Ninetto Davoli e il regista Sergio Naitza

La cantante lirica più acclamata del mondo e lo scrittore-regista più scomodo e provocatorio del momento: Maria Callas e Pier Paolo Pasolini si incontravano per la prima volta nell’estate del ’69 sul set del film “Medea” che sarebbe uscito nelle sale italiane pochi mesi dopo, il 28 dicembre. Attraverso i ricordi e gli aneddoti degli amici più cari e di chi partecipò a quel film, un documentario – “L’isola di Medea”, scritto e diretto da Sergio Naitza, prodotto da Karel – Lagunafest – ripercorre quell’incontro e offre il racconto di un “amore obliquo”: imprevedibile perché impossibile, eppure quasi tangibile durante le riprese di “Medea” che coinvolsero Maria Callas e Pier Paolo Pasolini fra la laguna di Grado, Anzio e la Cappadocia. Le voci dei protagonisti di quel set si intrecciano così a quelle dei tanti testimoni di un incontro memorabile fra due grandissime personalità culturali dello scorso secolo. Appuntamento sabato 13 novembre sugli schermi del Teatro Cinema Marconi di Isola Vicentina, per una duplice proposta, incontro e proiezione nell’ambito di Isola Vicentina In doc Festival 2021 diretto da Luca Dal Molin: alle 20.00 la proiezione del film, farà seguito il talk che vedrà protagonisti il regista del film, Sergio Naitza, e l’attore Ninetto Davoli che, giovanissimo, condivise con Pasolini momenti privati e artistici. Ingresso gratuito per i possessori di green pass.
“L’isola di Medea” si apre con i ricordi di Ninetto Davoli e via via scorrono le testimonianze di chi fu su quel set: come i costumisti Piero Tosi e Gabriella Pescucci, l’attore Giuseppe Gentile, scelto da Pasolini per il ruolo di Giasone e all’epoca campione olimpionico di salto triplo.  E ancora, l’attrice Piera Degli Esposti che debuttò con “Medea” nel ruolo di ancella, la scrittrice Dacia Maraini – che insieme a Pasolini, Moravia e Callas fece due lunghi viaggi in Africa. Accanto ai ricordi di Nadia Stancioff, per dieci anni assistente personale e amica di Maria Callas, e dello storico del cinema Roberto Chiesi, affiorano anche le memorie dello scenografo Dante Ferretti: «Il rapporto di Pier Paolo Pasolini con Maria Callas lasciava intuire una forte amicizia, sembravano due innamorati. Stavano insieme anche dopo le riprese, la sera. A Pier Paolo Pasolini devo tutto: mi ha aiutato a maturare nel lavoro e a crescere come persona, mi ha dato fiducia chiamandomi per fare “Medea”, uno dei ricordi più belli della mia vita».
L’isola di Medea” è un film realizzato con il sostegno del produttore associato Erich Jost, per la fotografia di Luca Melis e con il montaggio a cura di Davide Melis. Premio Fellini per la migliore regia al Tiburon Film Festival – California, “L’isola di Medea” è stato proiettato al 23* Athens international Film Festival nella Danaos Hall. I disegni animati dell’artista Davide Toffolo, illustratore notissimo oltre che rocker celebrato e le musiche di Marco Rocca scandiscono “L’isola di Medea”, sul filo rosso dell’epistolario fra Maria Callas e Pier Paolo Pasolini, intrecciato in seguito al loro incontro speciale sul set del film. Callas e Pasolini seppero creare un rapporto artistico e umano profondo, delicato e speciale. Il documentario indaga su un momento particolare della vita della “divina” Callas: il film “Medea” fu la sua prima e unica prova d’attrice al cinema, un momento di riscatto contro l’umiliazione subita da Onassis e un mettersi alla prova poiché come cantante d’opera era ormai al tramonto, mentre l’incontro con Pasolini, uomo colto e sensibile, le diede nuova forza e linfa artistica. Da quel set nacque una tenera amicizia e, in Maria, una visione d’amore illusoria e irraggiungibile. Alcuni frammenti delle lettere e poesie che il regista e la cantante si scambiarono, letti da voci off, diventano immagine viva grazie alle illustrazioni di Toffolo, e segnano come capitoli il documentario, approfondendo i dettagli di un rapporto delicato e sincero.