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Marco Goldin e Remo Anzovino raccontano La grande storia dell’Impressionismo il 28 novembre al Verdi di Gorizia

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GORIZIA– Una delle grandi novità della stagione artistica 2019/2020 del Teatro Verdi di Gorizia è il percorso Eventi Arte: giovedì 28 novembre alle 20.45 ci sarà il primo appuntamento, con La grande storia dell’Impressionismo (foto d’apertura di Simone Di Luca), il racconto-spettacolo creato da Marco Goldin e prodotto da International Music and Arts e Linea d’ombra, che mette in scena l’incanto della pittura da Monet a Van Gogh. Goldin, il maggiore esperto di Impressionismo del nostro paese, conduce poeticamente lo spettatore per mano nella Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento, con il suo modo unico di raccontare l’arte, semplice ma mai banale, scandagliando emozione e conoscenza, e mettendo insieme parole, immagini e musica. Al suo fianco sul palco Remo Anzovino, uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea che ha composto le musiche originali dello spettacolo che eseguirà dal vivo al pianoforte, e sullo sfondo le esclusive scenografie video create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii. Il Botteghino del Teatro, in Corso Italia (tel. 0481/383602), è aperto da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30, sempre con chiusura nei festivi. I biglietti sono in vendita anche sul circuito VivaTicket.

Remo Anzovino (foto di Simone Di Luca)

 

“Sono veramente felice di tornare a incontrare il pubblico, per un racconto-spettacolo che rappresenta una novità, dal punto di vista del modo, nel mio percorso”, dice Goldin. “Affronterò infatti, nella luce meravigliosa dell’emozione che nasce dalla conoscenza, la storia dell’impressionismo per come si è sviluppata fin dagli anni Sessanta dell’Ottocento. Fatti, personaggi, quadri, luoghi e soprattutto l’elogio della natura. Attraverso paesaggi che la scenografia video, affidata ai ledwall in mezzo ai quali racconterò, come se mi trovassi in una grande scatola colorata, rilancerà di continuo con immagini straordinarie che sono state appositamente girate in Provenza, sulla costa del mar Mediterraneo, nella foresta di Fontainebleau, sulle spiagge di Normandia, sulle scogliere a picco sul mare del Nord e in Bretagna. Un linguaggio visivo che unirà immagini delle opere d’arte, loro particolari, disegni, fotografie d’epoca e scattate al giorno d’oggi e soprattutto brani di video che daranno il senso dei luoghi nei quali gli impressionisti hanno lavorato. Un tutt’uno assieme alle mie parole e alla musica intensa di Remo Anzovino”, spiega.

Il racconto si sviluppa in cinque momenti, in 120 minuti di spettacolo: Goldin, facendo ricorso al suo narrare sempre fluido ed empatico, con le parole che generano continue immagini, accompagnerà tutti dapprima nella foresta di Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli anni Sessanta per dipingere nei boschi.  L’amore nei confronti del paesaggio fa da contrappunto a tutto il percorso, anche quando, nel secondo momento della narrazione, si entra nel decennio successivo, quello canonico dell’impressionismo. Periodo in cui prenderanno il via, da quella memorabile del 1874 nello studio di Nadar, le esposizioni impressioniste, con l’ingresso sulla scena parigina della pittura anche di Cézanne, Degas e Gauguin, o di figure femminili come Berthe Morisot o l’americana Mary Cassatt.  La meraviglia del fiume, i disgeli lungo la Senna, le alte scogliere di Normandia, le sue spiagge e il mare, daranno la possibilità a Goldin, nel terzo tempo del suo racconto, di parlare della crisi dell’impressionismo e della fine del dogma della pittura di plein-air in Monet. Prima dei due momenti conclusivi, riservati a due straordinari artisti che hanno portato fino alle estreme conseguenze la crisi dell’impressionismo: Vincent van Gogh e Paul Gauguin.

Marco Goldin, trevigiano, classe 1961, oltre 400 esposizioni curate a partire dal 1984 e circa diecimila opere ottenute in prestito da fondazioni, musei e collezioni private da tutto il mondo, è unanimemente riconosciuto come il maggiore esperto di impressionismo in Italia. I suoi allestimenti sono veri e propri racconti cuciti per il pubblico: dal 2005 porta con successo sul palcoscenico racconti/spettacolo realizzati per introdurre, in modo fortemente legato all’emozione, le sue grandi mostre, sempre ai vertici delle classifiche tra quelle più frequentate in Italia e nel mondo, e che negli ultimi vent’anni hanno attirato oltre undici milioni di visitatori. Ultimo caso quella dedicata a Van Gogh nella Basilica Palladiana di Vicenza, da poco conclusa e che ha sfiorato il mezzo milione di ingressi. Goldin si è sempre contraddistinto per il suo modo di raccontare l’arte fatto di poesia, emozione e conoscenza, con il gusto per una parola sempre molto coinvolgente e mai banale, e pur sempre di estrema comprensibilità.

Considerato da critica e pubblico uno dei più originali e innovativi compositori in circolazione, Remo Anzovino (Pordenone, 1976) è uno dei massimi esponenti della musica strumentale italiana. Ha all’attivo cinque album registrati in studio, uno dal vivo, registrato all’Auditorium Parco della Musica di Roma, un progetto speciale dedicato a Pier Paolo Pasolini e uno dedicato a Muhammad Ali. Ha composto le musiche per i maggiori capolavori del cinema muto collaborando con le più prestigiose cineteche e partecipando ai principali festival internazionali. Gli ultimi suoi lavori come compositore per il cinema sono la colonna sonora del docu film Hitler contro Picasso e gli altri. L’ossessione nazista per l’arte e Van Gogh. Tra il grano e il cielo, Le Ninfee di Monet e Gauguin a Tahiti – Il Paradiso Perduto, quattro film evento per la serie “La Grande Arte al Cinema”, che lo hanno portato al Nastro D’Argento 2019 – menzione speciale Musica dell’Arte e che sono diventati anche quattro album, pubblicati in tutto il mondo da Sony Masterworks.

La stagione artistica 2019/2020 del Teatro Verdi conta 38 appuntamenti, di cui: otto spettacoli di Prosa, sei di Musica e Balletto, otto nel cartellone Eventi, di cui due Eventi Arte, due Eventi Musical, due Eventi Musical Family show e due Eventi Smile, quattro del percorso Verdi Off, quattro di quello Young, di cui un matinée per le scuole e tre pomeridiane per le famiglie. A questo si aggiunge un progetto speciale comprendente otto recite della visita guidata teatralizzata Viaggio nella scatola magica. Tra i grandi protagonisti della stagione artistica ci saranno Ale e Franz, Luca Argentero, Alessio Boni, Serra Yilmaz, Alessandro Preziosi, Pif, Francesco Piccolo, Ettore Bassi, Simona Cavallari, Anna Maria Guarneri, Giulia Lazzarini, Antonio Catania, Paola Quattrini, Uto Ughi, Andrea Griminelli, Glenn Miller Orchestra, Matthew Lee, Ivan Bessonov, Compagnie Hervé Koubi, Marco Goldin, Vittorio Sgarbi, I Legnanesi, gli Oblivion, Roberto Ciufoli, Angela Finocchiaro, Gaia De Laurentiis, Ugo Dighero.

PROSA (8 spettacoli)

Domenica 1 dicembre Luca Argentero in È questa la vita che sognavo da bambino?, coi testi scritti da lui stesso oltre che da Gianni Corsi ed Edoardo Leo, quest’ultimo anche regista, racconterà le storie di grandi personaggi dalle vite straordinarie, che hanno inciso profondamente nella società, ovvero il ciclista Luisin Malabrocca, l’alpinista Walter Bonatti e il campione di sci Alberto Tomba. Martedì 10 dicembre Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco segnerà il ritorno al Verdi di Alessandro Preziosi. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco, nella devastante neutralità di un vuoto? È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire dalle austere mura del manicomio di Saint Paul. Lo spettacolo è una sorta di thriller psicologico firmato da Stefano Massini che fa riflettere sulla creatività artistica, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. È liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra il Don Chisciotte che porterà martedì 21 gennaio a Gorizia Alessio Boni e Sierra Yilmaz, con la regia di Marcello Prayer. La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: l’animale non sa che dovrà morire, l’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Don Chisciotte trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico, che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano e che involontariamente l’ha reso immortale. Sabato 1 febbraio con Momenti di trascurabile (in)felicità di e con Francesco Piccolo e la partecipazione di Pif si darà importanza e valore a quei momenti felici ed infelici dell’esistenza quotidiana su cui non abbiamo il tempo o la pazienza di soffermarci. Mi amavi ancora…, martedì 18 febbraio, di Florian Zeller con Ettore Bassi e Simona Cavallari, attraverso flashback e situazioni inaspettate pone lo spettatore davanti a una domanda: possiamo davvero conoscere l’altro, o la sua faccia rimane ancora, pur essendo familiare, una maschera? Giovedì 5 marzo la commedia nera tra farsa e noir di Joseph Kesserling Arsenico e vecchi merletti sarà interpretata da due istituzioni del teatro dei calibro di Anna Maria Guarneri e Giulia Lazzarini. A dirigerle Geppy Gleijeses, che si è ispirato liberamente alla prima regia teatrale di Mario Monicelli. Martedì 17 marzo la spumeggiante commedia Se devi dire una bugia dilla grossa di Ray Cooney, nella versione italiana di Iaia Fiastri, sarà interpretata da Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e Paola Quattrini, con la partecipazione di Paola Barale. L’allestimento è ispirato a quello originale firmato dalla ditta Garinei e Giovannini, con il famoso girevole che rappresenta di volta in volta la hall dell’albergo e le due camere da letto, dove si svolge la vicenda del Ministro De Mitri, che vorrebbe intrattenere relazioni extraconiugali con un membro femminile dell’opposizione. La situazione gli sfuggirà subito di mano, dando il via a una girandola di equivoci, battibecchi e colpi di scena sempre più fitti.

MUSICA E BALLETTO (6 spettacoli)

Jukebox Saturday Night è il titolo di un grande classico di Glenn Miller registrato nel 1942 e anche del nuovo album e del nuovo tour della strepitosa Glenn Miller Orchestra, l’ensemble jazz e swing più famoso al mondo, che sarà a Gorizia al Verdi venerdì 6 dicembre. Swing Around Rock, in cartellone sabato 18 gennaio, nasce invece dalla collaborazione tra il grande virtuoso del pianoforte Matthew Lee e la Light Can Dance produzioni danza. Uno spettacolo potente ed emozionante che attraversa tutto il mondo del rock ‘n roll, un viaggio dal sapore vintage che accompagna il pubblico in un universo palpitante dove charlestone, swing, jive e rock ‘n roll si mischiano attraverso le note della band, le coreografie e i costumi dei migliori danzatori del genere. Classe 2002, il prodigioso pianista Ivan Bessenov si esibirà venerdì 28 febbraio. Nella scaletta della serata ci saranno brani di Chopin, di Bach e di Schumann. Les nuits barbares, ou les premiers matins du monde, in scena martedì 24 marzo, è un’opera dedicata al tema dell’origine della cultura mediterranea, un lavoro definito dalla stampa internazionale spettacolare, sublime, e superlativo. Con questo spettacolo, il coreografo franco-algerino Hervé Koubi ha concepito un gioiello che unisce la potenza ipnotica della parata da guerra e la precisione di un balletto classico e affronta la paura ancestrale del barbaro, portando agli occhi del pubblico ciò che di più affascinante c’è nell’incontro fra culture e religioni. Un viaggio nel mondo della luna con Micha van Hoecke, i Pink Floyd Legend e la Compagnia Daniele Cipriani si potrà fare martedì 28 aprile: nell’opera rock Shine! Pink Floyd Moon una serie di videoproiezioni richiamano lune argentate e cieli stellati, copertine di album o vicende legate ai Pink Floyd, mentre un sapiente gioco di luci e laser trasformano lo spazio scenico in un ambiente surreale dove visioni oniriche s’incrociano per creare mondi siderali, eppure molto vicini perché dentro di noi. Sgusciando tra i ballerini, i dieci musicisti dei Pink Floyd Legend (direttore musicale Fabio Castaldi) propongono le indimenticabili canzoni – da “Wish You Were Here” a “Another Brick in the Wall” – della loro matrice inglese.

Eventi ARTE (2 spettacoli)

Dopo aver affascinato il pubblico goriziano con il suo spettacolo su Caravaggio, giovedì 19 dicembre Vittorio Sgarbi lo stregherà con Leonardo, genio di cui nel 2019 ricorrono le celebrazioni dal cinquecentenario della scomparsa. Lo spettacolo è concepito in modo da indagare le relazioni esistenti tra testi sonori, immagini e parole per ricostruire la figura di Leonardo talento universale dal Rinascimento che ha lasciato un corpus infinito di opere da studiare, ammirare, e su cui tornare a riflettere ed emozionarsi.

Eventi MUSICAL (2 spettacoli)

Forti dei due tutti esauriti collezionati nelle stagioni precedenti al Teatro Verdi di Gorizia, sabato 14 dicembre torneranno I Legnanesi con il loro ultimo spettacolo, Non ci resta che ridere. Un’occasione per trascorrere due ore spensierate insieme alla Famiglia Colombo, Teresa, Mabilia e Giovanni, facendosi incantare dai sontuosi quadri della rivista all’Italiana. Divenuti un fenomeno artistico nazionale e reduci dalla grande festa con cui la compagnia lombarda ha festeggiato 70 anni di carriera e di grandi successi, I Legnanesi, ancora una volta, saranno in grado di divertire e stupire il pubblico. Martedì 28 gennaio arriveranno gli Oblivion: La Bibbia riveduta e scorretta è uno spettacolo per tutti, in quanto scritto per chi ha voglia di ridere, per chi ha voglia di porsi delle domande inutili e anche, perché no, per chi ha voglia di offendersi.

Eventi MUSICAL – Family show (2 spettacoli)

Roberto Ciufoli sabato 4 gennaio vestirà i panni di Scrooge in A Christmas Carol – Il musical, ispirato al racconto di Charles Dickens, con le musiche originali del compositore statunitense Alan Menken. La storia è quella ben nota: alla vigilia di Natale del 1843, chiusa la sua bottega a Londra, Scrooge si reca solitario verso la propria dimora mentre tutti si accingono a festeggiare. Proprio lui che mal sopporta questa festività durante la notte riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale Passato, quello del Natale Presente e quello del Natale Futuro, che tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare la sua indole meschina ed egoista. Venerdì 21 febbraio il pubblico resterà a bocca aperta con il Circus-Theatre Elysium e il suo Alice in Wonderland, evento internazionale con un cast di trenta atleti acrobati e ballerini. Nel musical, basato sulla leggendaria storia di Lewis Carroll, i personaggi appariranno davanti al pubblico nella loro interpretazione circense, sullo sfondo di impressionanti scene 3D. Inoltre la storia di Alice si arricchirà dell’amore, in quanto si innamorerà del Principe Azzurro e con lui dovrà superare ostacoli inimmaginabili.

Eventi SMILE (2 spettacoli)

Una commedia, una danza, un gioco, una festa: questo è Ho perso il filo, in scena mercoledì 12 febbraio. Angela Finocchiaro in una versione inedita si metterà alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima. Racconterà con la sua stralunata comicità e ironia un’avventura straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso: quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro. Alle 5 da me, di Pierre Chesnot, con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero, in cartellone martedì 5 aprile, è una commedia esilarante che racconta i disastrosi incontri sentimentali di un uomo in cerca di stabilità affettiva e di una donna alla ricerca spasmodica di un essere di sesso opposto che le possa garantire una procreazione senza l’uso di provette.

VERDI OFF (4 spettacoli)

Ispirato al mito di Filemone e Bauci di Ovidio, Visite del Teatro dei Gordi, in programma martedì 4 febbraio, indaga la metamorfosi come segno del tempo, sguardo sul mondo, vitale necessità e dinamica scenica e lo fa raccontando con un linguaggio originale, una storia semplice e comune, per cogliere, se possibile, il fondo mitico di una quotidianità a noi vicina. Tutto accade in una camera da letto, luogo intimo, aperto e appartato che contiene il tempo che passa, le stagioni della vita, i gesti quotidiani che diventano rituali, le visite degli amici, dei ricordi, dei sogni e la visita come ultimo atto di resistenza. Lunedì 2 marzo la scrittura di Edoardo Erba e la regia di Serena Sinigaglia riadattano, tagliano e montano con ironia Le allegre comari di Windsor, innestando brani, suonati e cantati dal vivo dal Falstaff di Verdi. In scena solo la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti: mariti, amanti, e, soprattutto, il più grande, non solo per stazza, Falstaff. Da lui tutto comincia e con lui tutto finisce. Questo allestimento nasce nell’ambito di Glob(e)al Shakespeare, il progetto per il quale sei opere del grande drammaturgo sono state proposte in sei riscritture commissionate ai più innovativi autori del panorama odierno e poi portate in scena da sei registi. Giovedì 19 marzo sarà proposto Accabadora, dall’omonimo romanzo di Michela Murgia. In un paesino immaginario della Sardegna, Maria, a sei anni, è affidata a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora. La parola, di tradizione sarda, indica chi aiuta le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre, più colta e più attenta della precedente, fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel continente per cambiare vita e dimenticare il passato, ma pochi anni dopo torna sul letto di morte della Tzia. La drammaturgia di Carlotta Corradi parte proprio dal ritorno di Maria. La Carrozzeria Orfeo mercoledì 1 aprile con il suo Cous Cous Klan porterà il pubblico in un parcheggio abbandonato e degradato dietro a un cimitero periferico, dove vive una micro comunità di senzatetto. Una fotografia senza fronzoli di un’umanità socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze, attraverso un occhio sempre lucido, divertito e, soprattutto, innamorato dei personaggi che racconta. La comune mancanza d’amore dei protagonisti porta i dialoghi all’eccesso e all’isteria evidenziando gli aspetti tragicomici di esistenze che commuovono e fanno ridere nello stesso istante. Uno stile “eccessivo” che, trasformandosi in provocatorio realismo, cerca un divertimento mai gratuito e fine a se stesso.

VERDI YOUNG matinée (1 spettacolo)

Per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni venerdì 14 febbraio sarà proposto The Time Machine (spettacolo in lingua inglese), con testo e regia di Graham Spicer. A Londra Albert, animato dalla curiosità, desidera scoprire quello che accadrà nel futuro. La sua immaginazione è stimolata da una bizzarra macchina costruita dall’eccentrico padre. Il ragazzo viaggia attraverso la Londra del Novecento, osservando le continue trasformazioni di usi e costumi, fino ad arrivare alla vigilia del nuovo millennio. Il pubblico sarà trasportato nel tempo grazie a tecniche multimediali, con filmati e immagini che illustrano momenti importanti, personaggi indimenticabili, e icone visive associate a un secolo di storia, non solo del popolo inglese, ma di tutti noi.

VERDI YOUNG pomeridiane (3 spettacoli)

Il Fantateatro tornerà al Verdi domenica 8 marzo con I musicanti di Brema, fiaba che vuole insegnare al pubblico a non smettere mai di sognare, con un misto di poesia e comicità. La scena vede alternarsi il gruppo degli animali in viaggio a quello dei briganti che, terribilmente inesperti creeranno momenti di spassosa comicità. I costumi, in particolare le teste in gommapiuma che rappresentano gli animali, sono creati dalle sapienti mani di Federico Zuntini, così come le brillanti videoproiezioni.