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Mareschi Danieli (Confindustria Udine): mense aziendali temporanee per i lavoratori dell’edilizia nelle strutture di ristorazione chiuse

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Assicurare un pasto caldo ai lavoratori dell’edilizia e di altri settori merceologici in idonee strutture di ristoro convenzionate ad ospitare in sicurezza le maestranze. La richiesta arriva dalla presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli (nella foto) , che in un comunicato del 17 novembre 2020 solleva una problematica concreta per il comparto edile, ma anche per altre attività che operano su commessa, nonché per ristoranti a servizio di aree industriali e artigianali in seguito alla definizione della zona arancione, che prevede la chiusura di bar e ristoranti in FVG.

“L’attività edilizia – spiega la presidente – si esplica in gran parte in lavorazioni presso cantieri temporanei e mobili. Il contratto collettivo nazionale edilizia-industria ed il contratto integrativo provinciale prevedono per tali cantieri il servizio mensa, inteso come diritto dei lavoratori ad usufruire di un pasto caldo in un ambiente coperto e riscaldato. Sempre per contratto, le imprese del settore possono garantire il servizio anche attraverso il convenzionamento con strutture di ristoro collettivo operanti sul territorio”.

Attualmente, nella nostra regione molte lavorazioni sono svolte in territori anche impervi, dove solo un convenzionamento con strutture di ristoro in loco può consentire la prosecuzione delle attività edilizie. Al momento, però, tutte le attività di ristorazione sono chiuse in seguito alle ultime disposizioni restrittive decise dal Governo.

“Vorremmo capire – afferma Anna Mareschi Danieli – se esiste la possibilità di continuare ad adempiere al disposto contrattuale del cosiddetto pasto caldo tramite convenzionamento con strutture di ristoro collocate nelle vicinanze dei cantieri temporanei e mobili, ancorché non aperte al pubblico, ma adibite nel caso specifico a mensa aziendale, qualora ovviamente rispondessero alle norme anti Covid-19”.

Il DPCM del 3 novembre, all’articolo 2, prevede l’utilizzo delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, quindi una interpretazione estensiva di questo aspetto potrebbe ragionevolmente risolvere il problema.

“Credo che sia una richiesta più che lecita, già condivisa con il nostro Prefetto, che si è sempre dimostrato più che ragionevole nell’accogliere richieste di buon senso” – conclude la presidente – “anche perché, essendo ormai a ridosso della stagione invernale con le conseguenti basse temperature, la soluzione prospettata, prevista dai contratti di categoria, rappresenta l’unica soluzione per evitare la sospensione dei lavori e la messa in cassa integrazione guadagni delle maestranze impiegate nei cantieri. Ci auguriamo che, compatibilmente con le necessarie misure restrittive in vigore, si possa e si voglia tener conto di questa specifica esigenza”.