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Martina Scarpelli vince il Piccolo Festival dell’Animazione 2018 con “Egg”

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Un’autrice italiana, Martina Scarpelli (nella foto sopra), vince il Piccolo Festival dell’Animazione 2018: il film s’intitola “Egg”, è una produzione franco-danese e affronta il difficile tema dell’anoressia.
Assegnate anche tre menzioni speciali e il premio del pubblico ai programmi in competizione;  due ulteriori premi ad altrettanti titoli scelti dalle rassegne “Visual&Music”, dedicate al focus del Festival 2018, il rapporto tra immagine e musica.

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“La rappresentazione visiva e sonora del tema, l’anoressia, è netta, poderosa, minimalista. Arriva quasi alla crudeltà portando lo spettatore dentro una quotidianità claustrofobica e ossessiva”: questa la motivazione firmata dalla giura tecnica del Piccolo Festival dell’Animazione 2018 (composta dall’attrice Marta Cuscunà, dal musicista Massimo De Mattia e dal direttore del festival norvegese Re-Anima, Mr. Kropka). La notizia è stata accolta con un fragoroso applauso del pubblico presente a Trieste, al Cinema Teatro Miela Bonawentura, il 29 dicembre per la grande serata finale del Festival. 

Dalla densa lista dei corti d’animazione, provenienti da ogni parte del mondo e tracciati con tecniche e stili molto diversi tra loro, sono stati scelti e premiati nel corso della stessa serata anche altri corti, scelti dal pubblico e dalla giuria, confermando l’ampio respiro del Piccolo Festival dell’Animazione e l’attenzione alla qualità, all’innovazione, alla completezza del panorama dello scenario attuale dell’animazione d’autore.

Le tre menzioni della giuria tecnica sono state assegnate a “La Chute” di Boris Labbé con le musiche di Daniele Ghisi (Sacrebleu, Francia, 2018) per la perfetta armonizzazione tra forma visiva e uditiva; a “Mercurio” di Michele Bernardi (Studio Grafus, Italia, 2018; sotto nella foto di Aghite Pavan)

michele bernardi foto aghite pavan

che, emozionatissimo, ha ritirato il premio personalmente in sala. La virtù di “Mercurio” (spiega la giuria) è di essere contemporaneo e a-temporale. La scelta dei colori è in armonia con il ritmo narrativo della storia.

Mercurio di Michele Bernardi  

Connecteventi – Clara Giangaspero