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Musica Cortese a Gemona giovedì 28 luglio per un “viaggio” nell’osteria del Medioevo

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Nelle taverne pulsa la vita: il meglio e il peggio della comunità vi passano il loro tempo, tutti godendo del cibo, del vino e dei giochi finché la campana della notte non obbliga l’oste a chiudere. Regole e sregolatezze traspaiono anche dagli statuti medievali e dalle carte d’archivio, storie affascinanti lungo cui si sono inoltrati gli studenti dell’indirizzo turistico dell’ISIS Magrini Marchetti di Gemona del Friuli, impegnati in un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale in collaborazione con l’Associazione Valentino Ostermann. Musica Cortese-La porta del sogno giovedì 28 luglio offrirà un assaggio di racconti, accompagnati dal commento musicale a cura dell’Ensemble Dramsam. L’appuntamento è a Palazzo Boton di Gemona del Friuli alle 19 con Gli statuti comunali di Buia, Gemona e Tolmezzo: l’osteria nel Medioevo, a cura di Alberto Vidon, Angelo Floramo e gli studenti del Magrini Marchetti. Alle 21 sarà la volta del percorso storico musicale a cura dell’ensemble Dramsam formata da Alessandra Cossi (voce, simphonia), Fabio Accurso (liuti), Ludovico Mosena (ciaramelli, ghironda), Elisabetta De Mircovich (voce, viella, ribeca) e Massimiliano Dragoni (percussioni).

Concerti ed eventi collaterali della rassegna promossa da Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica sono tutti a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a dramsamcgma@gmail.com.

Quando all’Abbazia di Benediktbeuren (Bura Sancti Benedicti) venne ritrovata una preziosa raccolta di canti compilati intorno ai primi decenni del XIII secolo si squarciò un velo su uno scenario di vita materiale del tempo ricco di preziose

testimonianze. Delle quattro sezioni che costituiscono questa silloge di composizioni, i Carmina Moralia – sull’Etica della Chiesa del tempo- i Carmina Veris et Amoris – sulla primavera e l’amore – i Carmina Divina – legati alla pratica religiosa- e i Carmina Lusorum et potatorum – sul gioco e il vino, questi ultimi rappresentano senz’altro la parte più intrigante ed “eversiva” del Codex Buranus. Composta dai Goliardi, categoria sociale composta al tempo da studenti e docenti delle Università, quasi in toto appartenenti a ordini clericali minori, i clerici vagantes, contestavano con forza e franchezza  di linguaggio lo stesso ordine di cui facevano parte. A loro pervenivano aspre condanne dall’ala più conservatrice della Chiesa per l’atteggiamento fortemente critico espresso nei confronti delle strutture sociali ed ecclesiastiche. Un altro Codice, compilato in terra spagnola, ma scritto nella lingua poetica del tempo (il Gallego Portoghese) alla corte di Alfonso X el Sabio, ci riporta un’immagine forte della presenza (materiale e simbolica) del vino in epoca medievale: la raccolta dei miracoli operati dalla vergine e narrati nelle Cantigas de Santa Maria. Interventi miracolosi volti a “salvare” fedeli devoti da situazioni difficili, a volte imbarazzanti, spesso legati alla semplice quotidianità del popolo ma non per questo meno salvifici.

Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia, rinnova nella sua edizione 2022 l’indissolubile connubio tra storia, musica, arte e turismo. Il Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, che, dal lontano 1988 ha abituato il suo pubblico all’incontro tra il fascino di note d’altri tempi e la suggestione trasmessa da luoghi insoliti, spesso ancora poco conosciuti, ha preparato un calendario che prenderà le mosse sabato 9 luglio a Gradisca d’Isonzo per concludersi giovedì 29 settembre a Latisana. Un viaggio che permetterà di conoscere la nostra Regione con angolature diverse e affascinanti, con la direzione artistica di Fabio Accurso. Il filo rosso che unirà concerti ed eventi collaterali sarà “La Porta del Sogno”, ovvero “Immaginazione nel Medioevo e immaginazione sul Medioevo”.

Giunto alla 19esima edizione, il Festival Musica Cortese è l’unico in Italia a focalizzarsi sulla musica medievale, tanto da essere un punto di riferimento per gli artisti e gli ensemble di musica antica in Italia e in Europa. Da sempre la rassegna abbina musica storica e siti pertinenti ai repertori proposti, secondo una strategia di reciproca valorizzazione, poiché la musica antica ha bisogno vitale di un’acustica appropriata, quella che appunto solo i siti storici sono in grado di offrire. L’edizione 2022 affronterà il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Questo sarà il senso delle prolusioni ai concerti, a cura del professor Riccardo Drusi, docente di Letteratura italiana all’Università Cà Foscari di Venezia. L’ascoltatore troverà quindi un filo concettuale che poi troverà espressione estetica nel concerto.

Alla Civica Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli saranno proposte visite guidate con la possibilità di ammirare l’esposizione di codici antichi e conoscere la figura del monaco Gottschalk, cui è attribuito un codice presente nei fondi: un’ iniziativa questa a cura di Angelo Floramo, con presentazione dei risultati del laboratorio di Miniatura da lui tenuto presso l’Accademia di Belle Arti “G.B Tiepolo” di Udine. A Gemona avremo invece la presentazione del lavoro degli studenti dell’Istituto Magrini Marchetti sugli statuti comunali antichi di Buia, Gemona e Tolmezzo. Al Kulturni Dom di Gorizia sarà proiettato il documentario riassuntivo “Rammenta, chiaro Isonzo”, progetto incentrato sulle chiesette dell’Isontino italiano e sloveno, un percorso teso a individuare luoghi di culto anche poco conosciuti ma uniti dalla presenza di un’iconografia a tema musicale (moltissimi affreschi tardo gotici ricchi di strumenti musicali anche autoctoni) espressione di una committenza di fedeli povera ma unita dal desiderio di esprimere la propria devozione religiosa; iconografie che trovano poi riscontro nella mostra permanente di strumenti musicali antichi che il Dramsam gestisce nel Castello di Gorizia.

A settembre, infine, prenderà il via “Confini”, il festival dei festival; ideato e gestito dalla rete dei festival che si occupano di Musica Antica in Regione (FEM – Friuly Early Music) si presenta come nuova rassegna autonoma, da tenersi ogni anno almeno fino al 2025 a sostegno di GO!2025, con l’intento di rappresentare un’offerta culturale dedicata alla musica antica a Gorizia. Consisterà di quattro concerti con l’aggiunta di un appuntamento a cura del Coro del Friuli Venezia Giulia.