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Guillermo Pérez e Anne-Kathryn Olsen (foto di Robin H. Davies)

Musica Cortese propone sabato 16 a Cividale La flor en paradis. Precederà il concerto una prolusione sul mito del Medioevo

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Musica Cortese affascinerà il pubblico domani, sabato 16 luglio, alle 21 nel Museo Archeologico di Cividale, con La flor en paradis – Liturgia & fin’amor nell’Ars Antiqua. In scena Tasto Solo, con l’organettista e fondatore Guillermo Pérez e il soprano Anne-Kathryn Olsen. Il concerto sarà arricchito dalla prolusione “Il mito del Medioevo: l’invenzione delle lingue europee”, a cura di Riccardo Drusi, professore dell’Università Ca’Foscari di Venezia. Il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia rinnova quindi l’indissolubile connubio tra storia, musica, arte e turismo. L’edizione 2022 affronta il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Concerti ed eventi collaterali della rassegna promossa da Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica sono tutti a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a dramsamcgma@gmail.com.

LA FLOR EN PARADIS

Il secolo XIII è stato un periodo essenziale per lo sviluppo e la fioritura della polifonia in Occidente. Tra tutte le forme musicali, si impose come genere preferito delle classi intellettuali il mottetto, risultato del processo di aggiunta di nuove voci a una melodia gregoriana pre-esistente. Il concerto presenta una selezione di mottetti composti principalmente tra il 1250 e il 1300 ed eseguiti associando in modo inusuale al canto l’organetto, secondo la pratica medievale dell’intavolatura: al piccolo organo sono affidate le voci inferiori mentre il cantante interpreta il canto superiore. Oltre ai mottetti, Tasto Solo presenta altri brani caratteristici dell’Ars Antiqua e dei primordi dell’Ars Nova, come l’organum fiorito (canto gregoriano in valori larghi fiorito con rapidi evirtuose ornamentazione o flores, nella terminologia medievale), sequenze latine, brani strumentali ed estratti dell’Ordinarium Missae, con particolare riguardo al rapporto con la devozione mariana in pieno apogeo negli ultimi secoli del Medioevo. Il programma si basa soprattutto su due manoscritti: da un lato il famoso e prezioso Codex Montpellier, un codice che a dispetto della sua piccola dimensione ha un valore incalcolabile poiché contiene la maggior collezione di mottetti francese del XIII secolo. Dall’altro il celebre manoscritto Las Huelgas, che riporta le musiche utilizzate dalle monache ed esperte cantatrici del monastero di Santa Maria la Real de Lau Huelgas diBurgos e la cui compilazione risale ai decenni a cavallo tra i secoli XIII eXIV. Tasto Solo si dedica alla riscoperta di repertori raffinati e virtuosistici della fine del Medioevo e dell’inizio del Rinascimento. Sotto la direzione del fondatore, l’organettista Guillermo Perez, riunisce uno straordinario gruppo di specialisti di musica antica provenienti da tutta Europa, per presentare raffinate esecuzioni in cui l’indagine storica si combina con la creatività e l’arte di trasmettere emozioni.

Dieci appuntamenti dedicati alla musica medievale e rinascimentale in altrettanti luoghi simbolici della Regione, con una tappa in Slovenia, con professionisti di livello internazionale italiani e stranieri. Siti che diventano quindi una cassa di risonanza, non solo acustica ma anche storico – artistica, della bellezza in tutte le sue forme. Il Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, che, dal lontano 1988 ha abituato il suo pubblico all’incontro tra il fascino di note d’altri tempi e la suggestione trasmessa da luoghi insoliti, spesso ancora poco conosciuti, ha preparato un calendario che prenderà le mosse sabato 9 luglio a Gradisca d’Isonzo per concludersi giovedì 29 settembre a Latisana. Un viaggio che permetterà di conoscere la nostra Regione con angolature diverse e affascinanti, con la direzione artistica di Fabio Accurso. Il filo rosso che unirà concerti ed eventi collaterali sarà “La Porta del Sogno”, ovvero “Immaginazione nel Medioevo e immaginazione sul Medioevo”.

Giunto alla 19esima edizione, il Festival Musica Cortese è l’unico in Italia a focalizzarsi sulla musica medievale, tanto da essere un punto di riferimento per gli artisti e gli ensemble di musica antica in Italia e in Europa. Da sempre la rassegna abbina musica storica e siti pertinenti ai repertori proposti, secondo una strategia di reciproca valorizzazione, poiché la musica antica ha bisogno vitale di un’acustica appropriata, quella che appunto solo i siti storici sono in grado di offrire. L’edizione 2022 affronterà il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Questo sarà il senso delle prolusioni ai concerti, a cura del professor Riccardo Drusi, docente di Letteratura italiana all’Università Cà Foscari di Venezia. L’ascoltatore troverà quindi un filo concettuale che poi troverà espressione estetica nel concerto.

Alla Civica Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli saranno proposte visite guidate con la possibilità di ammirare l’esposizione di codici antichi e conoscere la figura del monaco Gottschalk, cui è attribuito un codice presente nei fondi: un’ iniziativa questa a cura di Angelo Floramo, con presentazione dei risultati del laboratorio di Miniatura da lui tenuto presso l’Accademia di Belle Arti “G.B Tiepolo” di Udine. A Gemona avremo invece la presentazione del lavoro degli studenti dell’Istituto Magrini Marchetti sugli statuti comunali antichi di Buia, Gemona e Tolmezzo. Al Kulturni Dom di Gorizia sarà proiettato il documentario riassuntivo “Rammenta, chiaro Isonzo”, progetto incentrato sulle chiesette dell’Isontino italiano e sloveno, un percorso teso a individuare luoghi di culto anche poco conosciuti ma uniti dalla presenza di un’iconografia a tema musicale (moltissimi affreschi tardo gotici ricchi di strumenti musicali anche autoctoni) espressione di una committenza di fedeli povera ma unita dal desiderio di esprimere la propria devozione religiosa; iconografie che trovano poi riscontro nella mostra permanente di strumenti musicali antichi che il Dramsam gestisce nel Castello di Gorizia.

A settembre, infine, prenderà il via “Confini”, il festival dei festival; ideato e gestito dalla rete dei festival che si occupano di Musica Antica in Regione (FEM – Friuly Early Music) si presenta come nuova rassegna autonoma, da tenersi ogni anno almeno fino al 2025 a sostegno di GO!2025, con l’intento di rappresentare un’offerta culturale dedicata alla musica antica a Gorizia. Consisterà di quattro concerti con l’aggiunta di un appuntamento a cura del Coro del Friuli Venezia Giulia.