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Nei Suoni dei Luoghi, oboe e pianoforte protagonisti il 30 agosto ad Aurisina con Palmeri e Mussutto

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Nuovo appuntamento all’insegna della musica colta e dei luoghi dal grande fascino e suggestione, quello che andrà in scena venerdì 30 agosto a Duino Aurisina (Ts) per il calendario del festival internazionale Nei Suoni dei Luoghi 2019. Con inizio alle 21.00, nella Chiesa di San Rocco, protagonisti saranno l’oboista Gabriele Calogero Palmeri (nella foto)eletto miglior allievo del master di alto perfezionamento International Oboe Academy– appena conclusosi alla Villa di Tissano e che vedrà a settembre partire la sua seconda edizione – e Ferdinando Mussutto, pianista udinese di fama internazionale. Il concerto, a ingresso libero, si inserisce nel calendario della 21° edizionedi Nei Suoni dei Luoghi, organizzato da Associazione Progetto Musica, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e con il sostegno di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia. Per consultare il calendario completo di Nei Suoni dei Luoghi visitare il sito www.neisuonideiluoghi.it .

Un programma che intervalla la musica riflessiva e sacra delle Cantate di J. S. Bach con alcuni grandi capolavori romantici. Sono tre miniature quelle di Schumann, romanze senza parole cariche di profondo lirismo. Climi pastorali, arie da romanza e virtuosismi brillanti, distinguono la sonata di Saint-Saëns, che porta infine alla Favorita di Donizetti, nelle riletture del celebre Pasculli, oboista e compositore italiano vissuto tra Otto e Novecento e alla celebre melodia del Valse.

Nel cuore del borgo diAurisina, la Parrocchialedi San Rocco fu edificata nel 1764 al posto di una chiesa più antica consacrata nel 1604 e dedicata al Santo Patrono del luogo. Nei dintorni le stradine tortuose e le tipiche case in pietra contribuiscono a dare al borgo la caratteristica atmosfera dei piccoli centri del Carso. Il toponimo Aurisina compare per la prima volta in un documento del 1308 in relazione allo sfruttamento delle vicine cave dove fin dall’epoca romana si estraeva la rinomata “pietra di Aurisina”.