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Next Relations: l’evoluzione del cambiamento. L’agenzia di comunicazione con sede a Udine muta e si proietta oltre Covid-19

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UDINE – “Da oltre 30 anni la nostra professione è stata la comunicazione, ma ora questa esperienza passa allo storico. Durante l’esplosione del Covid-19 abbiamo lavorato costantemente per interpretare le possibili necessità del futuro, ma la singola competenza non è sufficiente. Next ha quindi aggregato un team specialistico di professionisti per generare un’esperienza che, attualmente, non esiste”. Esordisce così Pietro Lucchese, CEO e fondatore di Next Relations, evoluzione dell’agenzia Next Srl di Udine, per illustrare il cambiamento in atto nella realtà che ha al suo attivo una vasta e consolidata esperienza nel campo della comunicazione integrata, con un portfolio clienti di spessore internazionale.

“Ci siamo dotati di un team composto da professionisti della comunicazione – prosegue -, ma anche dello smart working, della psicologia, della sociologia, dell’economia, della sicurezza, dell’ambiente, dell’editoria economica, blogger, social media manager, grafici, content producer, web designer, Seo men, avvocati d’affari e imprenditori. Un gruppo di ‘teste pensanti’ in confronto costante – precisa – per elaborare strategie in ogni settore e rispondere alle nuove future necessità delle aziende di ogni dimensione”.

Il 2020 deve essere considerato un nuovo anno zero, secondo Lucchese. “Tutto è cambiato nella nostra quotidianità e siamo di fronte a uno scenario imprevisto e imprevedibile. Sono mutati gli orizzonti dell’economia e dei mercati, si sono imposte nuove dinamiche di consumo e si sono affermati inediti format relazionali. Anche noi abbiamo deciso di cambiare – spiega l’imprenditore – iniziando dal nostro logo (e sito www.nextrelations.it) che rappresenta nella nostra visione la volontà di interpretare al meglio l’evoluzione del cambiamento nelle relazioni”.

La nuova Next relations si rivolge, in particolare, a quelle aziende che stanno cominciando a programmare il post-lockdown e, avvertendo i mutamenti intercorsi in queste settimane, sentono la necessità di una “bussola” che le aiuti ad orientarsi nella delicata fase della ripartenza.

“Intendiamo fornire risposte puntuali e precise – puntualizza Lucchese – utili per correggere in corso d’opera le azioni previste all’interno dei piani marketing e individuare le corrette future strategie nel campo della comunicazione e delle vendite, intercettando le trasformazioni in atto per dare slancio alla ripresa e dimensionare gli effetti della “shut-in economy” attraverso ,azioni prioritarie per retail, industria e istituzioni”.

L’impegno di Next Relations, inoltre, sarà massimo nel sostenere le aziende a spingere la comunicazione verso la valorizzazione del ‘Made in Italy’ all’estero, per scongiurare l’ulteriore perdita di importanti quote di mercato. “Unendo le forze, le imprese italiane devono riqualificare la propria immagine nel mondo, screditata negli ultimi tempi da alcuni accadimenti pre e post Covid-19. Va loro restituito – evidenzia Lucchese – il riconoscimento di valore e di qualità che oggettivamente meritano”.

Tra i progetti che Next Relations sta sviluppando al momento, c’è “Arboreus”, inedita reinterpretazione di spazi pubblici urbani secondo una visione ecologica. “Next da sempre attenta alla sostenibilità e al paesaggio – sottolinea il CEO – già nel 2019 ha fatto nascere il progetto Arboreus, che ha come missione la rivalorizzazione artistica ed estetica delle aree verdi come rotonde, piazze, aiuole, piste ciclabili”. Nato dall’esperienza pluriennale di Next nella green communication, il progetto si pone come obiettivo la sponsorizzazione da parte di aziende e privati di aree verdi pubbliche attraverso interventi di riqualificazione urbana. “Siamo attivi in tutto il Nordest, e anche a Udine e a Trieste – conclude Lucchese – ci siamo già mossi per presentare alle amministrazioni comunali questo progetto, che nella fase 2 della ripartenza potrebbe essere davvero un bel messaggio di speranza e di fiducia per tutta la cittadinanza. Un tassello per ricreare equilibri ambientali alterati in un’epoca nella quale molti esperti riconoscono proprio negli squilibri del nostro rapporto con la natura una delle cause del proliferare del virus che ha cambiato il mondo”.