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Presentazione del catalogo della mostra Livio Rosignano “Dipingere il vento” venerdì 11 novembre nella sede dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste

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Venerdì 11 novembre alle 18 nella sede dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste (via Belpoggio 29/1) Marianna Accerboni presenta il catalogo della mostra antologica “Livio Rosignano. Dipingere il vento”, la prima ordinata dopo la scomparsa del pittore e conclusasi di recente al Magazzino 26 del Porto Vecchio. La pubblicazione, ideata e curata da Accerboni così come la mostra – realizzata in coorganizzazione con il Comune di Trieste e promossa dall’Associazione delle Comunità Istriane con il sostegno finanziario del Ministero della Cultura (secondo la Legge statale 16 marzo 2001 n. 72) – ripercorre la lunga vita artistica e la biografia del pittore attraverso una settantina di immagini di opere (oli, disegni, acquerelli, acqueforti, tecniche miste) e foto e i testi dell’assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi, del presidente dell’Associazione David Di Pauli Paulovich, del direttore della Sezione Arti Visive del Circolo della Cultura e delle Arti Sergio Pacor e di Accerboni.
Nel corso dell’incontro verrà proiettato un video con vari spezzoni che rievocano dei momenti salienti dell’esistenza del pittore (Pinguente, Istria, 1924 – Trieste 2015), considerato uno degli artisti più rappresentativi del secondo Novecento a Trieste e nella Regione Friuli Venezia Giulia, ma assai apprezzato anche in sedi prestigiose a livello nazionale, dove ha riscosso importanti riconoscimenti. Suoi temi prediletti sono stati il paesaggio, il ritratto, i meno fortunati e la poetica del quotidiano, raccontati attraverso un linguaggio espressionista di grande forza e di sottile poesia.
Mostra e catalogo sono stati realizzati in collaborazione con Biblioteca Statale Isontina di Gorizia e Associazione Foemina APS e con il contributo di Bevagna S.r.l. Spedizioni internazionali Trieste, Ciaccio Arte Big Broker Insurance Group Milano, Tenuta Baroni del Mestri.

Livio Rosignano (Pinguente, Istria 1924 – Trieste 2015) si trasferisce da bambino con la famiglia nel capoluogo giuliano, dove inizia a esporre nel 1949. Studente all’Istituto Nautico, approfondisce il disegno con il pittore Giovanni Giordani, che lo incoraggia. Trae profitto dalla frequentazione di colleghi più anziani come Adolfo Levier, Romano Rossini e Vittorio Bergagna, con i quali intesse un intenso sodalizio, condividendo per qualche tempo con Bergagna lo studio a S. Giusto.
Ritenendo che la Trieste degli anni Cinquanta non gli fornisse stimoli sufficienti, parte per Milano, dove però non mette mai radici, pur tornandovi ripetutamente Se, in seguito alla frequentazione di Levier, affina la sua intensa sensibilità cromatica, la Scuola lombarda lo induce ad attenuare la vivacità coloristica che gli è propria: le accensioni cromatiche espressioniste, d’impeto quasi fauve, che caratterizzavano allora le sue opere, vengono superate e in quel periodo giovanile approda, dopo fasi intermedie, a una pittura più tonale, filtrando tutta una serie di problemi formali.
A Trieste, dove frequenta dal ‘45 i corsi di nudo di Edgardo Sambo al Museo Revoltella, è importante l’incontro con Carlo Sbisà, che insegnava incisione all’Università Popolare: Rosignano si appassiona soprattutto all’acquaforte, tanto da operare ripetutamente in tale direzione, dedicandosi anche all’illustrazione di libri e riviste, di cui qualche esempio compare in mostra. Valente ritrattista, nel corso della sua lunga vita, effigia molte personalità a Trieste, Roma e Milano. E a tale attività la rassegna dedica un’intera sezione.
Partecipa a numerosissime mostre di prestigio in Italia e all’estero: Biennale di Venezia, Triennale di Milano, Quadriennale di Roma, Premi Michetti, Suzzara e Marzotto, Mostra del Po, Triveneta di Padova. Tiene personali nelle principali città italiane, all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, a Bucarest, Monaco di Baviera, New York, Austria, ex Jugoslavia. In Friuli Venezia Giulia vanno segnalate in particolare le antologiche a Gorizia (1971), Udine (1976, 1979, 1998), a Trieste a Palazzo Costanzi (1978) e al Museo Revoltella (1995, 2009) e varie altre prestigiose esposizioni, tra cui quelle al Palazzo del Consiglio regionale del capoluogo giuliano (2010) e alla Galleria d’arte G. Negrisin del Comune di Muggia (2011).
Premiato in più mostre nazionali, segnalato al Premio Bolaffi, è insignito dal Comune di Trieste del Sigillo Trecentesco.
Artista colto e penna fine, si è occupato di critica d’arte fin da giovane per La voce dei giovani, Il Gazzettino, Il Piccolo e Trieste Oggi. Ha pubblicato i libri Dieci pittori triestini (Italo Svevo, 1974), Feldpost 15843 (Del Bianco, 1980), Un altro Natale (Borsatti, 1981), Una giovane vita (Italo Svevo, 1993), Fiori gialli senza nome (Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, 1995), Il comunista di San Giacomo (Tipografia Triestina, 2010).
Hanno scritto di lui, tra gli altri: Marianna Accerboni, Enzo Bettiza, Stelio Crise, Dino Dardi, Mario De Micheli, Lina Galli, Decio Gioseffi, Claudio Magris, Biagio Marin, Cesare Sofianopulo, Dino Villani, Demetrio Volcic.