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Elio Bartolini e i suoi luoghi tema della puntata del 14 giugno di Prin Plan

Prin Plan, su Rai 3 Bis FVG il magazine di attualità in lingua friulana ogni secondo martedi del mese. Focus su cultura, turismo, economia, costume e società

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È strutturata in quattro reportage la prossima puntata di Prin Plan, magazine di attualità in lingua friulana, produzione di Edit Eventi (Spilimbergo) che va in onda ogni secondo martedì del mese (14 giugno) su Rai 3 Bis FVG canale 810il martedì alle 21.40 (e il mese prossimo alle 21.20) la replica il venerdì alle 21.50. In onda già dal 2021, Prin Plan offre aggiornamenti e approfondimenti con un format articolato.

Il primo reportage è dedicato a Santa Marizza di Varmo e all’incontro con lo scrittore Elio Bartolini (1922-2006) attraverso i racconti di Umberto Alberini e Paolo Patui. Intellettuale fine, con una profondità rara di pensiero, analisi e capacità creativa, Elio Bartolini aveva un legame profondo, ancestrale con il Friuli. Nato 100 anni fa come un altro grande intellettuale friulano, anche lui vissuto a lungo fuori dalla Patria, ma per tutta la vita legato a questa terra, Elio Bartolini ha condiviso con Pier Paolo Pasolini una capacità di espressione a tutto campo. È stato, infatti, poeta, narratore, saggista e sceneggiatore. Alla fine degli anni ha pubblicato le sue prime poesie in lingua friulana, e negli anni successivi ha scritto versi intimistici, narrativi, impegnati e di protesta per la sparizione del Friuli della sua infanzia e memoria. E in friulano ha tradotto, con Paolo Patui, i dialoghi per la versione televisiva de “La Pimpa” e di “Lupo Alberto”, diventato “Berto Lôf”, poi doppiati e trasmessi dalla Rai regionale del Friuli-Venezia Giulia. Attualmente la sua casa – il Palassat – è al centro di un ambizioso progetto di restauro avviato dal suo attuale proprietario, Massimo Tammaro, ex comandante delle Frecce Tricolori.

A seguire, un reportage su Venzone, eletto “villaggio ideale dove è bello vivere” dalla Comunità Europea e dalla rivista Airone. Arricchito da un territorio unico e dalla vastità di specie vegetali e animali che abitano il Parco delle Prealpi Giulie, Venzone è una meta apprezzata dagli amanti della natura e della vita all’aria aperta e in particolare del turismo lento estivo. Passeggiando all’interno del centro storico è tuttora possibile notare i segni lasciati dai popoli e dalle culture che hanno attraversato e abitato il piccolo borgo medioevale, oggi sapientemente restaurato. La cittadina murata ospita ogni anno una moltitudine di eventi culturali, esposizioni artistiche e rappresentazione teatrali, sagre e manifestazioni popolari molto altro. A pochi passi da piazza Municipio, il cuore pulsante di Venzone, c’è la chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Si tratta dell’unico edificio di culto che non è stato ricostruito, per scelta, dopo il terremoto del 1976. Risale al 1300 ed è stata teatro di diverse fiction medioevali.

In Prin Plan del mese di giugno 2022, c’è anche il sito archeologico Iulium Carnicum di Zuglio, unico centro urbano di età romana conservato nell’area alpina orientale. È rientrato tra i 38 grandi progetti che il Ministero della Cultura ha deciso di finanziare a livello nazionale. In particolare, arriveranno 1,25 milioni per la riqualificazione e valorizzazione del sito archeologico, che andranno poi ad aggiungersi ad altre risorse messe a disposizione da Regione Friuli Venezia Giulia e Comunità di Montagna della Carnia per il riallestimento e l’ampliamento del Museo. Anche nel corso dell’estate, la località sarà visitabile e vivibile attraverso molte iniziative didattiche e culturali, visite guidate e illustrazioni delle varie campagne di scavi realizzate negli anni.

Infine, focus sugli “Orti di comuità” presenti anche in Friuli. Il fiordaliso cresce dove la terra è buona, pulita. A Ragogna, sulle colline dietro il campanile di S. Giacomo, nasce dove crescono zucchine, insalate e patate. E proprio il fiordaliso è diventato il simbolo dell’OrtoBorto, un orto di comunità condiviso e coltivato nel rispetto della terra e dell’ambiente. Ė prima di tutto un luogo di incontro, tra persone con abilità differenti, tra culture e generazioni, dove condividere benessere e relazioni. In un orto di comunità c’è da fare per tutti. L’orto è democratico, generoso e universale: patate e pomodori non vengono meglio o peggio a seconda di dove provieni o delle tue abilità, vengono bene se hai rispetto della terra e dell’ambiente. La mattina, dal lunedì al venerdì, quattro ragazzi con disabilità, guidati da una operatrice qualificata, si occupano dell’orto e di due asine. Partecipano a tutte le iniziative di OrtoBorto: dai mercatini alle camminate, agli scambi di semi.