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Programma GOL, bene il Friuli Venezia Giulia: oltre 25mila le persone già prese in carico

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Se la tenuta del mercato del lavoro, dell’occupazione e dei redditi dei lavoratori, specialmente post pandemia, è stata finora garantita soprattutto dal sistema degli ammortizzatori sociali, ora la vera sfida è quella delle politiche attive. Una sfida rilanciata anche dal programma GOL, collegato al PNRR, e declinato a livello regionale da appositi piani, e che vede il Friuli Venezia Giulia ben al di sopra della media nazionale in quanto ad obiettivi raggiunti, con 25mila 672 persone finora prese in carico, e un tasso di crescita mensile pari al 17,1% (si veda approfondimento sotto). “Parlare di politiche attive oggi – entra subito nel merito il presidente dello Ial Fvg, Luciano Bordin, introducendo il convegno Nuove opportunità per le politiche attive del lavoro, organizzato a Trieste da Ial e Cisl Fvg – significa non solo mettere in sicurezza il mercato del lavoro dei prossimi anni, ma rafforzarlo attraverso un sistema solido che vede assieme le attività dei centri per l’impiego e la formazione, anche nell’ottica delle grandi sfide imposte dall’Unione Europea, digitalizzazione e green, e del re e up skilling delle persone entro una imprescindibile visione di life long learning. E’ importante che i risultati raggiunti in Fvg siano considerati da parte della politica regionale, anche quella che vincerà le elezioni, la base di partenza sviluppare per il futuro lavoro”. Abbiamo impiegato 5 anni per costruire un sistema non focalizzato sui singoli aspetti, ma per conglobare tutte le politiche all’interno di una stessa visione, consapevoli che nessuna componente, tanto meno oggi, possa vivere di vita propria – ha detto in sostanza l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen. L’ulteriore passo da fare è trovare la disponibilità delle aziende a costruire un programma di visione industriale nel quale i lavoratori siano messi al centro, anche prevedendo un sistema di welfare efficace. Gli altri passaggi all’interno di questo quadro riguardano il superamento del gap salariale e la salvaguardia del potere d’acquisto che deve essere garantita dal buon funzionamento del sistema complessivamente inteso e non soltanto dalla contrattazione di secondo livello.

In questo quadro, la relazione tra i vari sistemi oggi esistenti, rispetto alla formazione, vale a dire i fondi professionali, i vari programmi come GOL, e le esperienze costruite ad hoc con le parti datoriali, partendo da quel diritto soggettivo alla formazione ormai previsto da molti contratti, va necessariamente collegata ad un’unica visione strategica, ovvero la valorizzazione della persona. “La formazione – incalza il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco  – deve essere sempre più un pilastro delle politiche attive del lavoro, per chi si affaccia al mercato del lavoro per la prima volta, per chi sta già lavorando e per chi deve essere riqualificato perché espulso dal ciclo produttivo, come sostenuto anche dal direttore di Confindustria AltoAdritico, Massimiliano Ciarrocchi, intervenuto, insieme al segretario Cisl Fvg, anche sul tema della settimana corta. Allo stesso modo la formazione, infatti, dovrà essere anche al centro della settimana corta se andremo in questa direzione. Leggiamo della disponibilità anche dei nostri industriali di aprire ad un’ipotesi di lavoro su 32 ore pagandone 40 ed facendo ricorso anche ai percorsi formativi: se questa è l’intenzione noi siamo pronti, non da oggi o domani, ma da ieri a sederci ad un tavolo e discuterne”.

Se GOL, anche per il presidente nazionale Ial, Stefano Mastrovincenzo è un programma straordinario, l’auspicio è che altre riforme previste dal Pnrr come quella dell’istruzione professionale possano in qualche modo coinvolgere tutte le istituzioni che si occupano di istruzione professionale, che sono grandemente differenziate a seconda delle aree. “A fronte di aree come il Fvg, che sono all’avanguardia – ha puntualizzato – ve ne sono altre dove non vengono nemmeno banditi i corsi di istruzione e formazione professionale, privando i giovani di un’offerta importante sia per il mercato del lavoro, sia per valorizzazione dei loro talenti”.

In generale – ha concluso il segretario nazionale Cisl, Giulio Romani – “occorre investire fortemente nelle politiche attive in questo Paese per un’occupazione di qualità i dati ci dicono che l’occupazione sta crescendo, ma resta ad esempio il problema dell’occupazione femminile. Anche il tessuto produttivo va rimodulato, In Italia il 95% delle aziende ha meno di dieci dipendenti, e questo è un limite alla crescita. In Fvg la media è la stessa, ma qui il 34% dei lavoratori è occupato in aziende con meno di 10 dipendenti, mentre in Italia siamo al 46%. C’è un eccesso di lavoratori in aziende che non fanno formazione, e che quindi fanno fatica a far crescere il lavoro di qualità e di conseguenza a favorire la crescita”. “Con il governo, che è ancora giovane, ne stiamo discutendo, siamo agli inizi, ma a siamo a un momento cruciale, con la fine del reddito di cittadinanza e poi il subentro del Mia, che si dovremo vedere come sarà configurato, avremo l’urgenza di affrontare il problema dei lavoratori da reimmettere sul mercato del lavoro”. Resta il problema di assumere personale nei centri per l’impiego, siamo nel confronto con la Germania, un decimo del personale in rapporto ai disoccupati”.

GOL in Friuli Venezia Giulia (Fonte: Anpal. Dati al 31.01.2023) Quanto al programma GOL, che per il Friuli Venezia Giulia ha previsto per il 2022 un investimento di 10milioni (4milioni per l’up skilling delle persone, 3,5 milioni per il re-skilling, 2 milioni per lavoro e inclusione e 500mila euro per la ricollocazione collettiva), il bilancio è più che positivo, con la nostra regione che si dimostra particolarmente virtuosa, con 25mila 672 persone prese in carico dai servizi per l’impiego, con un tasso di crescita mensile pari al 17,1%, a fronte della media nazionale del 16,7%. Un dato che pone il Fvg nel punto più alto rispetto al tasso di conseguimento del target nazionale (si veda tabella sotto). Per quanto attiene, nello specifico, alla ripartizione degli obiettivi previsti dal Piano regionale di GOL, delle 25mila 672 persone prese in carico, 15mila 834 sono state reinserite lavorativamente, 7mila 428 sono state aggiornate nelle loro competenze (up-skilling), 2mila 067 riqualificate (re-skilling) e 343 incluse nel mercato del lavoro. Numeri importanti soprattutto se raffrontati anche ai tassi di occupazione e nuova occupazione (si vedano tabelle sotto).

Il sistema della formazione professionale in Fvg Il convegno odierno è stato anche l’occasione per fare il punto sul sistema della formazione professionale in Fvg, vero fiore all’occhiello a livello nazionale. Un sistema – ha sintetizzato il direttore generale dello Ial Fvg, Gabriele De Simone – che mette assieme sotto la sigla Effepi, 12 enti accreditati per un totale di 4mila 400 allievi in prima formazione (di cui circa 1.700 Ial Fvg). Accanto a GOL, il sistema professionale è attualmente impegnato anche con il programma PiAzZA, finanziato con quasi 58milioni dal Fondo Sociale Europeo per gli anni 2022-2024. Nell’ambito di quest’ultimo programma le persone attualmente in formazione sono 3mila 496 per un totale di 33mila 302 ore di corso erogate.