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Successo al Teatro Verdi di Trieste per la Ceman Orchestra, in concerto, diretta dal Maestro Deyan Pavlov, violoncello solista Monchil Pandev

Lunghi applausi hanno accolto nella serata di ieri, giovedì 22 settembre, il ritorno in scena a Trieste della CEMAN Orchestra, l’Ensemble composto da 35 giovani talenti musicali formatisi nei Paesi del Centro-Europa, attraverso le istituzioni riunite nel network di Alta Formazione Musicale coordinato dal Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste d’intesa con l’InCE, l’Iniziativa Centro-Europea. Il concerto, di scena al teatro Verdi di Trieste, ha siglato anche la serata inaugurale del festival Trieste Next.  La nuova produzione della CEMAN Orchestra era stata allestita nei giorni scorsii in Croazia, a Grisignana, ed è culminata nel Concerto “Oltre i confini”  di ieri, che si replica questa sera a Lubiana nel nuovo auditorium dell’Accademia di Musica dell’Università. La CEMAN Orchestra  riunisce giovani musicisti formati a Sofia (Bulgaria), Tirana (Albania), Sarajevo e Banja Luka (Bosnia), Novi Sad (Serbia), Zagabria (Croazia), Chisinau (Moldavia), Cetinje (Montenegro) e a Trieste presso il Conservatorio Tartini. Sul podio ieri sera il concerto il Maestro Deyan Pavlov, bacchetta nota al pubblico internazionale, mentre violoncello solista era il giovane e talentuoso Momchil Pandev della National Music Academy Sofia. Entrambi sono stati designati in considerazione della Presidenza InCE 2022 della Bulgaria, che ha risposto entusiasticamente al progetto CEMAN.  Di grande suggestione il programma, messo a punto d’intesa con il direttore musicale della CEMAN Orchestra Romolo Gessi, dedicato alle atmosfere centro-europee legate al classicismo viennese, a partire dall’Ouverture del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, probabilmente il punto più alto e profondo del suo genio creativo che attraverso questa scrittura gettava le basi del melodramma romantico. Si è proseguito con Joseph Haydn e il Concerto n.1 in do maggiore per violoncello e orchestra di scintillante virtuosismo, per chiudere con la innovativa Sinfonia n.1 in do maggiore op.27 di Ludwig Van Beethoven.