Al momento stai visualizzando “Testimone d’accusa” con Vanessa Gravina dal 23 al 26 febbraio al teatro Bobbio di Trieste

“Testimone d’accusa” con Vanessa Gravina dal 23 al 26 febbraio al teatro Bobbio di Trieste

  • Categoria dell'articolo:Trieste
  • Autore dell'articolo:
  • Tempo di lettura:4 minuti di lettura

Un dramma giudiziario magistrale, mai messo in scena in Italia in un grande allestimento, arriva questa settimana al Teatro Bobbio di Trieste: è “Testimone d’accusa”, tratto dal racconto di Agatha Christie pubblicato per la prima volta nel 1925, con la regia di Geppy Gleijeses e interpretato da Vanessa Gravina, Giulio Corso e Paolo Triestino e altri nove attori in scena. “Testimone d’accusa” è in scena dal 23 al 26 febbraio alle 20.30 (domenica alle ore 16.30), come ottavo titolo in abbonamento della Stagione 2022/2023 del Teatro La Contrada.

Accuratissimo nel rendere le procedure e il gergo avvocatizio, “Testimone d’accusa” presenta un classico finale con “doppio colpo di scena” ed è stato imitato più volte, ma mai superato. La pièce è stata anche adattata per il cinema dal grande Billy Wilder nel 1957 con protagonisti Charles Laughton, Marlene Dietrich e Tyrone Power. In termini d’intreccio si tratta di un’ulteriore variazione sul tema dell’uomo adultero, Leonard Vole, interpretato da Giulio Corso (visto anche in “Il silenzio dell’acqua 2”, girato a Trieste, e nella serie “Il paradiso delle signore). Al centro degli avvenimenti troviamo sua moglie, Romaine, interpretata da Vanessa Gravina, e l’avvocato di lui, Sir Wilfrid, incarnato da Paolo Triestino. In scena anche Yaser Mohamed, Antonio Tallura, Sergio Mancinelli, Bruno Crucitti, Paola Sambo, Michele Demaria, Erika Puddu, Lorenzo Vanità. E non solo: ogni sera i sei giurati verranno scelti direttamente tra il pubblico in sala! Brividi e divertimento sono assicurati.

Note di regia:
Esiste la “commedia perfetta”? Forse sì. Secondo alcuni critici è “Il matrimonio di Figaro” di Beaumarchais, secondo altri è “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde. Sul più bel dramma giudiziario però non ci sono dubbi: “Testimone d’accusa” di Agatha Christie. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci aggiriamo tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla PERFEZIONE del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto -la Christie lo considerava il miglior adattamento cinematografico della sua opera-. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Considerare la “maestra del brivido” un’autrice di consumo è come valutare Hitchcock un cineasta di serie B. Agatha è un genio e tale per sempre resterà. E qui, più che in “Trappola per topi”, più che in “Dieci piccoli indiani” questo diamante luccica in tutto il suo splendore. Naturalmente metterlo in scena richiede un cast di livello superiore e un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. E una dovizia di mezzi scenografici e recitativi. Io l’ho messo in scena con Vanessa Gravina, bella, bravissima e impossibile, Giulio Corso, uno dei migliori dell’ultima generazione, e altri 9 attori, tutti perfettamente aderenti ai ruoli. Per chiudere (ed essere più chiaro) vi anticiperò due particolari: in scena avremo lo stenografo che scriverà -con il particolare ticchettio- tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto.
Buoni brividi a tutti!
Geppy Gleijeses

Foto di scena PINO LEPERA

TESTIMONE D’ACCUSA
Di Agatha Christie
Traduzione di Edoardo Erba
Regia di Geppy Gleijeses
Con Vanessa Gravina, Giulio Corso, Paolo Triestino e Yaser Mohamed, Antonio Tallura, Sergio Mancinelli, Bruno Crucitti, Paola Sambo, Michele Demaria, Erika Puddu, Lorenzo Vanità
Scene Roberto Crea
Costumi Chiara Donato
Artigiano Della Luce Luigi Ascione
Musiche Matteo D’amico
Aiuto Regia Norma Martelli
DAL 23 AL 26 FEBBRAIO, ORE 20.30 (DOMENICA ORE 16.30)
TEATRO BOBBIO – TRIESTE
Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro (Via del Ghirlandaio, 12 • tel. 040.390613/948471), presso TicketPoint (Corso Italia, 6/c • tel. 040.3498276), sulla App gratuita della Contrada e on line sui siti contrada.it e vivaticket.it.