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Davide Boeri eletto nuovo capogruppo Metalmeccaniche di Confindustria Udine

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Davide Boeri, amministratore unico di Cromo Friuli srl di Lauzacco, è stato eletto, all’unanimità, nuovo capogruppo del Gruppo Industrie Metalmeccaniche di Confindustria Udine. Subentra a Vito Rotondi. 

Già presidente per un doppio mandato (2015-2020) del Gruppo Giovani Imprenditori di Udine, Boeri torna a mettersi a disposizione delle imprese del territorio “con spirito costruttivo e con rinnovato entusiasmo”. “Si, perché – evidenzia – c’è soprattutto bisogno di ricostruire l’entusiasmo. Il Gruppo Metalmeccaniche ha subito più di altri gli anni della pandemia. Sono state rare le occasioni di incontro e tutti sappiamo quanto siano importanti, perché è dal confronto che nascono idee, iniziative e nuovi stimoli. Perciò è mia intenzione di rendere itineranti le riunioni di gruppo nelle nostre aziende metalmeccaniche associate, che sono tante, innovative e hanno tanto da dire e da mostrare”. Boeri non nasconde poi quelle che sono le problematiche maggiormente sentite dal comparto: “Sono principalmente due: la mancanza di manodopera specializzata e il caro-energia e gas. Di questo passo, per la ricerca del personale, credo che oramai saremo obbligati sempre più ad attivare addirittura i canali esteri, mentre, per quanto riguarda il caro-bollette, dovendo ragionare in un’ottica di approvvigionamenti e abbassamenti di costi, non vedo alternativa a coinvolgere le istituzioni”. 

L’industria metalmeccanica della provincia di Udine conta quasi 24 mila addetti, il 51% degli addetti manifatturieri provinciali e il 38% degli addetti metalmeccanici regionali. Sono oltre 1.800 le localizzazioni metalmeccaniche attive (sedi di impresa + filiali), oltre il 41% dell’intera regione. 

In provincia di Udine, sulla base dei dati dell’indagine congiunturale elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine, nel 2021, l’indice della produzione nell’industria meccanica provinciale, dopo la crescita registrata nel 2017 (+3,1% la variazione tendenziale annua), la decelerazione nel 2018 (+1,8%) e nel 2019 (+0,6%), la caduta nel 2020 (-7,6%), nel 2021 ha registrato un aumento annuo del 7,1%. Nei primi nove mesi del 2022, la produzione metalmeccanica si è confermata pressoché in linea con il livello raggiunto nello stesso periodo dello scorso anno (-0,3% la variazione rispetto allo stesso periodo del 2021), per effetto del calo registrato nel primo trimestre (-1,1%), del recupero nel secondo (+0,8%) e della lieve flessione nel terzo (-0,5%).

L’industria siderurgica, dopo un biennio 2017-2018 positivo (+2,1% la variazione tendenziale), una frenata nel 2019 (-3,5%) e una pesante contrazione nel 2020 (-8,7%), ha segnato nel 2021 un forte rimbalzo tendenziale, +17,8%. Anche il primo semestre del 2022 ha mantenuto un’intonazione positiva (+0,2% la variazione sullo stesso periodo del 2021), a seguito di un recupero nel trimestre primaverile (-0,9% la variazione tendenziale del primo trimestre, +1,3% quella del secondo). Nel terzo trimestre dell’anno in corso si è, viceversa, registrata una forte flessione rispetto al trimestre estivo dello scorso anno, -11,5%.

Complessivamente il comparto metalmeccanico friulano ha reagito all’impennata dei costi energetici anche grazie al traino delle esportazioni (+20% nel primo semestre 2022 rispetto all’anno precedente; in volume la variazione è inferiore). Udine è la seconda provincia italiana per valore dell’export di acciaio, preceduta solo da Brescia. Escludendo dalle esportazioni totali quelle relative ai tubi e ai prodotti della prima trasformazione dell’acciaio, Udine precede Brescia.

Non si può però ignorare che l’aumento vertiginoso dei costi di produzione per le imprese ha comportato per molte di esse una pesante erosione della marginalità. Nonostante, infatti, i prezzi di alcune materie prime industriali, come l’acciaio, lo zinco e l’alluminio, da alcuni mesi stiano ritracciando e siano calati rispetto alla scorsa primavera, il livello del prezzo del gas si mantiene sempre superiore ai valori di inizio anno e ancora di oltre il 400% rispetto alla primavera 2021.