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Massimo Zeviani e, a destra, Claudio Tiribelli

IRCCS Burlo Garofolo e Fondazione Italiana Fegato Onlus insieme per la prevenzione delle patologie neonatali, pediatriche e adolescenziali che coinvolgono il fegato

  • Categoria dell'articolo:Trieste
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I processi fisiopatologici della bilirubina e dell’ittero del neonato, le disfunzioni epatiche in pazienti pediatrici affetti da malattie croniche (come la statosi e la steatite nel bambino e nell’adolescente), le mutazioni genetiche causa di patologie epatiche saranno i temi al centro di una collaborazione tra l’IRCCS materno – infantile Burlo Garofolo e la Fondazione Italiana Fegato Onlus.
Le due istituzioni, con sede a Trieste e operative nei rispettivi settori nella ricerca clinica traslazione e gestionale e nell’attività assistenziale e formativa, anche a livello nazionale e internazionale, hanno siglato un nuovo accordo di collaborazione di ampio respiro nel campo specifico delle malattie del fegato per la realizzazione e lo sviluppo di progetti, programmi e attività di ricerca, formazione e divulgazione di comune interesse.
“La Direzione Scientifica dell’IRCCS Burlo Garofolo” – sottolinea il Direttore scientifico Massimo Zeviani – esprime grande soddisfazione per l’accordo di collaborazione stabilito tra la FIF e il nostro IRCCS per sostenere ed espandere la ricerca genetico-molecolare e cellulare nelle malattie pediatriche del fegato. Alcuni progetti sono già in atto (ad esempio nell’ambito delle Colestasi genetiche) e hanno prodotto risultati nuovi e significativi grazie alla collaborazione tra clinici e ricercatori del nostro Istituto e gli esperti in Epatologia Sperimentale della FIF. Siamo certi che questo promettente inizio si svilupperà ulteriormente e positivamente nei prossimi anni”.
“La valenza della collaborazione” – aggiunge il Direttore scientifico della Fondazione Italiana Fegato, Claudio Tiribelli – “è legata alla possibilità di intervenire in modo più incisivo nella prevenzione delle patologie neonatali, pediatriche e adolescenziali che coinvolgono il fegato. La sinergia tra le due realtà porterà ulteriore sviluppo clinico e scientifico a livello nazionale e internazionale”.
L’accordo, della durata di tre anni come il precedente firmato nel 2017, prevede inoltre la partecipazione congiunta a specifici progetti e bandi, anche di valenza europea, e all’accesso in partnership ai relativi eventuali finanziamenti.
“Come Fondazione Italiana Fegato” – conclude il Presidente, Decio Ripandelli – “siamo estremamente soddisfatti per questa nuova convenzione, non solo perché dimostra le buone sinergie create in passato, ma soprattutto perché, guardando al futuro, conferma la volontà e capacità di stretta collaborazione tra due realtà di eccellenza della regione Friuli Venezia-Giulia: al riguardo, vi sono già ipotesi concrete per portare avanti iniziative importanti mirate ai giovani cittadini della regione, con il coinvolgimento di altri partner istituzionali di grande rilievo”.