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La Fvg Orchestra inaugura Mittelfest 2020 sabato 5 settembre a Cividale con un concerto dal titolo “Per un mondo nuovo”

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CIVIDALE – A inaugurare gli appuntamenti musicali di Mittelfest 2020, il festival di cultura della Mitteleuropa  in calendario a Cividale del Friuli dal 5 al 13 settembre, dedicato quest’anno al tema all’empatia, sarà il concerto della Fvg Orchestra dal titolo “Per un mondo nuovo”. in programma alle 21.30 nel Duomo Santa Maria Assunta. Nel primo giorno della grande manifestazione di respiro internazionale, fa sapere la direzione artistica dell’Orchestra, “è parso doveroso condividere con la città longobarda un momento di omaggio alle vittime della pandemia, ma anche l’auspicio, appunto, di un mondo nuovo“.

Per l’occasione, la compagine, diretta dal maestro Filippo Maria Bressan, sarà accompagnata dal Coro del Friuli Venezia Giulia, diretto da Cristiano Dell’Oste. Sul palco saliranno anche il soprano Annamaria Dell’Oste, la mezzosoprano Laura Polverelli, il tenore Antonino Siragusa e il basso Simone D’Eusanio. Insieme, offriranno un appuntamento musicale speciale, che contiene in note e nel canto il pathos empatico di questi ultimi mesi e le speranze per quelli a venire. Proprio in questo senso, per la serata di sabato 5 settembre (Duomo di Santa Maria Assunta), sarà proposto un repertorio molto particolare, che unisce la Messa da Requiem di Mozart, che sarà eseguita fino alla parte da lui composta prima della scomparsa, e la Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonín Dvořák (op. 95), nota anche col titolo di Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”.

Durante la serata, l’opera incompiuta di Mozart sarà eseguita fino al famoso Lacrimosa, pezzo di grande ispirazione drammatica, in cui il compositore riesce, attraverso l’utilizzo di brevi frasi musicali, a rendere il sussulto di un pianto. Riguardo alla seconda parte del concerto, invece, l’opera fu scritta da Dvořák quando il compositore ceco era direttore del New York National Conservatory of Music, appunto in America, nel “nuovo continente”. La cultura americana ne influenzò molto lo stile, tanto che la Sinfonia n. 9 è di matrice classica europea, ma contaminata dalla musica autoctona, come gli spiritual afroamericani e la musica dei nativi americani.