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Luca Moretti a Cannes eccellenza particolare del Made in Italy

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Nulla è mai facile come sembra, ma la bellezza, la qualità, la creatività, unita particolarmente ad una forte volontà, costanza, tenacia, ma soprattutto alla vera capacità di sapere fare sperimentando di vivere insieme, più resilienti, consapevoli e inclusivi, è come un codice internazionale che comunica creando e modulando nuove sinergie a distanza, questo è quanto afferma lo stilista ligure e fashion designer LucaMoretti in chiusura della settimana degli eventi rocamboleschi che gravitano attorno alla 76 Edizione del Festival Internazionale del Cinema di Cannes, sottolineando che tutto questo non concede spazio a momenti di debolezza ne ad oscillazioni per tutto a ciò che si fa, con passione. Occorre conoscere bene l’ambiente, i sistemi, che vanno molto ben oltre la superficialità o la leggerezza come molti pensano, senza faticare non si va da nessuna parte.

Particolarità, questa è la parola d’ordine di un vero e proprio capolavoro realizzato da Luca per l’occasione, che unisce capacità straordinarie di precisione nel saper portare in auge dettagli stupefacenti, di grande bellezza, tenendo conto in particolar modo di una compagine sociale in totale evoluzione-cambiamento, valorizzando totalmente nel tessile un cammino sempre più green nel rispetto dell’ambiente, dove tutti indistintamente ne siamo parte integrante.

Seta, organza, jersey, fibre nobili naturali ricavate dalle corde in disuso delle navi da ancoraggio sono state recuperate macerate e mischiate con grande sapienza e conoscenza tessile, al fine di poter affiancare con grande maestria alla fase dello sviluppo tecnico rigorosamente stilistico, atipico, a volte trasversale, per creare culturalmente una particolare simbiosi tra il pianeta dell’arte al mondo della moda dove le emozioni sono uno strumento potente.

Per questa occasione un insieme inedito minuziosamente studiato nell’interpretare l’abito accorpando in un tutt’uno le mise folgoreggianti usate e volute da Alfred Hitchcock nelle sue pellicole d’autore interpretare da Grace Kelly, per poi passare non ai sogni ma alla realtà dei registi italiani degli abiti indossati nella loro cinematografia da Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Sophia Loren, Virna Lisi, e poi Joan Collins, Lana Turner, Philippine de Rothschild, unificando una storia unica che non bisogna giudicare del passato ma che va rivalutata, riconsiderata, reinterpretata artisticamente e stilisticamente in chiave odierna, attraverso nuovi disegni, forme, volumi, tagli, linee, colori, e anche nuove tecniche di sperimentazione andando sempre avanti,. È poi il destino unito alla fortuna o anche alla casualità del momento che decide tutto il resto, importante è essere preparati veramente e non apparentemente.