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C’era 2 volte 1 cuore mercoledì 6 luglio per Verdi Young

Martedì 5 luglio a Gorizia al via Verdid’Estate con “Tutti matti… Senza sapere perchè”. Mercoledì 6 per bimbi e famiglie “C’era 2 volte 1 cuore”

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Inizio con il botto per Verdid’Estate, con due appuntamenti in due giorni: la rassegna estiva del Teatro Verdi di Gorizia sarà inaugurata martedì 5 luglio da Tutti matti… Senza sapere perchè, canovaccio originale di commedia dell’arte con i canti di Marco Toller, le maschere di Stefano Perocco di Meduna, drammaturgia e regia di Claudio de Maglio, per una produzione Accademia Nico Pepe. Seguirà mercoledì 6 luglio la prima rappresentazione del filone Verdi Young, pensato per bambini e famiglie: C’era 2 volte 1 cuore racconterà di piccole magie all’insegna della tenerezza e della fiducia nell’amore, in uno spettacolo sulla meraviglia di Tib Teatro, ideale per i bambini dai tre anni in su.

Gli otto appuntamenti inseriti nel cartellone elaborato dal direttore artistico Walter Mramor saranno tutti ospitati dal Parco del Palazzo municipale, con inizio alle 20.45. Il biglietto, al costo di cinque euro per le serate musicali e al costo di tre euro per gli spettacoli per bambini e famiglie, potrà essere acquistato dalle 19.45 della sera stessa nell’atrio del municipio. In caso di maltempo le rappresentazioni si terranno al Teatro Verdi.

Tutti matti… senza sapere perchè

Il canovaccio prende spunto dal viaggio affrontato dal futuro Re Enrico III di Valois, che prima di arrivare a Parigi per l’incoronazione attraversa diverse città, tra cui Venezia. Il Dottore e un componente del Consiglio dei dieci organizzano in segreto l’accoglienza allo scopo di promuovere tra la Serenissima e il futuro Re una possibile alleanza. Si decide per una visita all’Arsenale, primo esempio di fabbrica dell’era moderna, armando una nave da guerra in pochissimo tempo. Bisogna quindi organizzare l’acquisizione di materie prime, soprattutto la canapa, utilizzata per la costruzione delle sartie e delle gomene, proveniente dal Mar D’Azov assieme agli schiavi da utilizzare per i lavori pesanti. Nello stesso momento giunge a Venezia Pantalone, interessato a entrare nell’affare sfruttando le sue innate doti imprenditoriali: con raggiri e imbrogli riuscirà a metter i bastoni tra le ruote, in modo da autoproporsi come risolutore. Accanto a questi personaggi il canovaccio racconta le vicende di una schiava naufraga e di un giovane, anch’essi provenienti dal Mar d’Azov. Si muovono sulla scena inoltre un capitano al servizio di Pantalone e i servi, sempre oggetto di sfruttamento e manipolazione da parte dei loro padroni a loro volta impegnati in strategie finanziarie e piani economici volti a loro esclusivo vantaggio. Non mancheranno gli innamorati a far da cornice al fitto intreccio delle storie che si dipaneranno con esiti imprevedibili ed esilaranti.

C’era 1 volta 2 cuori

Due bimbi aspettano di nascere e immaginano il mondo che sarà, creandolo sotto gli occhi degli spettatori: la fioritura improvvisa di un albero di pesco, la luna, grande come una barca da cui lasciarsi trasportare, una valigia da cui gemmano rose e farfalle. Elementi naturali fortemente evocativi, forme riconoscibili dai bambini, che sviluppano il loro immaginario e insieme all’armonico elemento pittorico dato dal graduale ingresso del colore e alle musiche dolcissime di Jacques Brel e Charles Trenet incantano i piccoli, mentre emozionano i grandi. Le illustrazioni intensamente poetiche, di Les amoureux di Raymond Peynet, sono state la fonte per questo delicato spettacolo, all’insegna della tenerezza e della fiducia nell’amore, dedicato ai più piccoli. Daniela Nicosia, regista e drammaturga, premio nazionale della critica, che opera nel teatro di prosa così come in quello dedicato alle nuove generazioni, e Marcello Chiarenza artista visivo di rilievo internazionale, hanno unito le loro competenze e poetiche per dar vita a una originale drammaturgia visiva. Singole e rare parole, davvero necessarie. Parole come gocce, segno tra i segni nella composizione di una grammatica della fantasia, scaturita dal muto dialogare degli oggetti, creati con elementi naturali come acqua, foglie, carta, legno, piume, portatori di una semantica propria, con cui l’attore si rapporta attraverso il gesto, e la giustapposizione degli elementi compositivi.