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“Rammenta Chiaro Isonzo” giovedì 8 settembre al Kulturni Dom di Gorizia nell’ambito di Musica Cortese

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È dedicato alla musica e ritualità nella Contea di Gorizia il documentario “RAMMENTA CHIARO ISONZO/ TAKRAT SE SPOMNI, BISTRA SOČa”, che sarà presentato alle 21 di giovedì 8 settembre al Kulturni Dom di via Brass a Gorizia nell’ambito di Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia. Una panoramica delle chiese che si incontrano di qua e di là del confine italosloveno visitando la Valle dell’Isonzo e del Vipacco, il Collio e la Brda slovena, verso la foce del fiume Isonzo. Luoghi di culto anche poco conosciuti, ma uniti dalla presenza di un’iconografia a tema musicale espressione di una committenza di fedeli povera, ma unita dal desiderio di esprimere la propria devozione religiosa. L’introduzione sarà affidata ad Andrea Bellavite, mentre il percorso storico musicale sarà curato dallo stesso Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a dramsamcgma@gmail.com.

La Contea di Gorizia presenta alcuni elementi di sicuro interesse, a cominciare dal plurilinguismo che ancora oggi fa del territorio un unicum e un esempio di convivenza pacifica tra identità diverse. La devozione popolare in queste terre ha prodotto fin dal tardo medioevo opere artistiche dentro e fuori le chiese che nelle gran parte dei casi non hanno grande importanza in senso artistico, ma hanno piuttosto una consistente rilevanza storica poiché segnalano l’esistenza di un’identità che per quel che si può constatare ha sempre avuto un carattere plurilinguistico e multietnico. La copiosa presenza di strumenti musicali negli affreschi di queste chiese, spesso chiese che oggi chiamiamo di “campagna”, consente di utilizzare la musica e lo stretto rapporto che questa ha intrattenuto con l’arte nel Medioevo e nel Rinascimento per rintracciare questi possibili marcatori identitari del territorio. Il titolo del documentario proviene dalla nota poesia Soči /All’Isonzo di Simon Gregorčič, poeta sloveno del XIX secolo, e ci pare evochi con un solo piccolo verso la lunga, complicata e multiforme identità del territorio che oggi chiamiamo Isontino.

Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia, rinnova nella sua edizione 2022 l’indissolubile connubio tra storia, musica, arte e turismo. Il Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, che, dal lontano 1988 ha abituato il suo pubblico all’incontro tra il fascino di note d’altri tempi e la suggestione trasmessa da luoghi insoliti, spesso ancora poco conosciuti, ha preparato un calendario che prenderà le mosse sabato 9 luglio a Gradisca d’Isonzo per concludersi giovedì 29 settembre a Latisana. Un viaggio che permetterà di conoscere la nostra Regione con angolature diverse e affascinanti, con la direzione artistica di Fabio Accurso. Il filo rosso che unirà concerti ed eventi collaterali sarà “La Porta del Sogno”, ovvero “Immaginazione nel Medioevo e immaginazione sul Medioevo”.

Giunto alla 19esima edizione, il Festival Musica Cortese è l’unico in Italia a focalizzarsi sulla musica medievale, tanto da essere un punto di riferimento per gli artisti e gli ensemble di musica antica in Italia e in Europa. Da sempre la rassegna abbina musica storica e siti pertinenti ai repertori proposti, secondo una strategia di reciproca valorizzazione, poiché la musica antica ha bisogno vitale di un’acustica appropriata, quella che appunto solo i siti storici sono in grado di offrire. L’edizione 2022 affronterà il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Questo sarà il senso delle prolusioni ai concerti, a cura del professor Riccardo Drusi, docente di Letteratura italiana all’Università Cà Foscari di Venezia. L’ascoltatore troverà quindi un filo concettuale che poi troverà espressione estetica nel concerto.