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L'Ensemble Rahli sarà il 22 settembre a Villa Vipolze (Pholkography / Vincenzo de Pinto)

“Viaggio a Samarcanda” con l’Ensemble Rahli giovedì 22 settembre a Villa Vipolze, in Slovenia

Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia promosso da Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, giovedì 22 settembre condurrà il pubblico in un affascinante itinerario musicale a Samarcanda. Villa Vipolze in Slovenia ospiterà alle 20 Viaggio a Samarcanda, evento realizzato in collaborazione con il festival Flores Musicae. In scena l’Ensemble Rahli, con Carla Babelegoto (voce), Miriam Encinas Laffitte (flauti e percussioni), Giovannangelo De Gennaio (voce, viella, flauti e cornamusa), e Peppe Frana (liuto, oud e rebab afghano). Il concerto sarà preceduto alle 19 da una visita guidata della Villa, in italiano e sloveno. Tutti gli appuntamenti della rassegna sono a ingresso gratuito, con prenotazione consigliata scrivendo a dramsamcgma@gmail.com.

Nella primavera del 1403 re Enrico III, “l’infermo”, ordina al suo ciambellano Ruy Gonzalez de Clavijo di guidare una missione diplomatica diretta alla corte di Tamerlano a Samarcanda. I diecimila chilometri che separano Cadice e l’odierno Uzbekistan diventano oggetto di un diario di viaggio dal piglio più scientifico che letterario, che descrive con dovizia di particolari e aneddoti l’Italia meridionale, il Dodecanneso, Costantinopoli (dove il convoglio sosterà alcuni mesi), l’Armenia, la Persia, deserti e montagne lungo la Via Della Seta. La meta viene raggiunta l’8 settembre 1404. Il concerto si propone appunto di ripercorrere le orme di Gonzalez de Clavijo e dei suoi carovanieri su due livelli: quello storicogeografico, toccando repertori di alcuni dei luoghi descritti in un itinerario musicale che partendo dai canzonieri spagnoli del XV secolo giunge ad immaginare una musica del periodo Timuride ricostruita attorno alle poche composizioni superstiti di Abd al-Qadir Maraghi, musicista, teorico e poeta morto a Samarcanda nel 1435. Infine quello “culturale”, ibridando nell’esecuzione strumentazioni e stilemi propri della penisola iberica cristiana del tardo medioevo con quelli della variegata koinè Islamica che proprio dall’Asia centrale estendeva le sue propaggini fino al sultanato di Granada.

Musica Cortese, il Festival internazionale di musica antica nei centri storici del Friuli Venezia Giulia, rinnova nella sua edizione 2022 l’indissolubile connubio tra storia, musica, arte e turismo. Il Dramsam – Centro Giuliano di Musica antica, che, dal lontano 1988 ha abituato il suo pubblico all’incontro tra il fascino di note d’altri tempi e la suggestione trasmessa da luoghi insoliti, spesso ancora poco conosciuti, ha preparato un calendario che prenderà le mosse sabato 9 luglio a Gradisca d’Isonzo per concludersi giovedì 29 settembre a Latisana. Un viaggio che permetterà di conoscere la nostra Regione con angolature diverse e affascinanti, con la direzione artistica di Fabio Accurso. Il filo rosso che unirà concerti ed eventi collaterali sarà “La Porta del Sogno”, ovvero “Immaginazione nel Medioevo e immaginazione sul Medioevo”.

Giunto alla 19esima edizione, il Festival Musica Cortese è l’unico in Italia a focalizzarsi sulla musica medievale, tanto da essere un punto di riferimento per gli artisti e gli ensemble di musica antica in Italia e in Europa. Da sempre la rassegna abbina musica storica e siti pertinenti ai repertori proposti, secondo una strategia di reciproca valorizzazione, poiché la musica antica ha bisogno vitale di un’acustica appropriata, quella che appunto solo i siti storici sono in grado di offrire. L’edizione 2022 affronterà il ruolo dell’immaginazione reperibile nei repertori medievali (sogno, utopia, millenarismo, invenzione del romanzo epico come proiezione immaginifica di eventi reali, ecc.) e la perdurante potenza immaginifica nella cultura odierna di un concetto di Medioevo slegato dalla storia e legato piuttosto alla contemporaneità. Questo sarà il senso delle prolusioni ai concerti, a cura del professor Riccardo Drusi, docente di Letteratura italiana all’Università Cà Foscari di Venezia. L’ascoltatore troverà quindi un filo concettuale che poi troverà espressione estetica nel concerto.