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Agricoltura 4.0 e tecnologie di ultima generazione per lo sviluppo del settore primario nel workshop del 23 marzo organizzato dalla Fiera di Udine con protagonisti della filiera agroalimentare

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Il cambiamento tecnologico in agricoltura è un’opportunità o una necessità? Entrambe.

Perché se non cambieremo noi lo faranno gli altri e perché cambiare migliorerà i processi di produzione. Il settore primario sarà quello che avrà maggiori benefici dalla raccolta e dalle gestione dei dati e loro gestione. Se la rivoluzione in atto renderà attraente fare l’agricoltore come fare l’astronauta, è anche vero che stiamo vivendo una rivoluzione da 4 settimane perché non arrivano i cereali dall’Ucraina. 

Dimensione aziendale e settore di attività sono i principali fattori che influenzano la propensione delle imprese agricole e agromeccaniche ad investire in tecnologie “green”. Una maggiore disponibilità agli investimenti in tecnologie “verdi” proviene dalle imprese più strutturate che operano in comparti come quello zootecnico, dove il tema dell’inquinamento è avvertito con maggiore urgenza, o nella filiera ortofrutticola per la quale la sostenibilità delle produzioni rappresenta un valore aggiunto. Il tema della sostenibilità è sempre più sentito dai cittadini/consumatori e l’agricoltura deve saper conciliare produttività e impatto ambientale delle coltivazioni. FederUnacoma, l’associazione italiana dei costruttori di macchine agricole, sottolinea come molte tecnologie avanzate per la riduzione degli input siano già disponibili sul mercato e possano contribuire in modo sostanziale alla sostenibilità del settore primario.

In F.V.G., dove l’agroalimentare è un settore molto attrattivo, su circa 12.500 aziende agricole attive, più di 800 sono a conduzione under 35 e le tecnologie, di supporto e di precisione, sono sempre più accessibili e utilizzate per produrre qualità, per garantire la tracciabilità e la sicurezza alimentare. Di fondamentale importanza resta la formazione continua e l’interrelazione tra chi progetta/produce soluzioni digitali e chi le utilizza sul campo.

Da oltre un decennio Unacma, ora Unione di Federacma che raccoglie i commercianti di macchine agricole, è impegnata attraverso una serie di iniziative rivolte ai giovani degli istituti tecnici presentando le figure professionali che occorrono nel settore della meccanica agraria e i numeri di persone che sarebbero immediatamente impiegabili come meccatronici, ricambisti, tecnici/venditori presso le concessionarie, conduttori di mezzi meccanici per i contoterzisti e tecnici per il servizio assistenza post vendita dei costruttori. 

Una spinta alla transizione digitale e il vantaggio degli operatori del settore viene anche dai prodotti bancari sempre più specializzati e rispondenti al Pnrr, dall’incentivazione delle tecnologie con la fiscalità dì industry/transizione 4.0 e l’applicazione dei crediti dì imposta sugli acquisti dei macchinari. Anche sul nostro territorio questo è stato un successo per un grande rinnovamento dei processi: dalla semina dì precisione all’irrigazione parcellizzata, dai sistemi dì vinificazione alla servitizzazione dei processi. 

Anche in agricoltura ci sono imprenditori illuminati. Il punto è come portarli su scala convincente.

E’ la persona che deve guidare la tecnologie e la conoscenza (i dati) devono essere pubblicati e portati a conoscenza di tutti. Questa è la sfida più grande messa a fuoco dalla Comunità europea.

Anche le fiere del settore cambieranno fisionomia – e per la prossima Agriest 2023 è intervenuto l’AU di Udine e Gorizia Fiere Lucio Gomiero – non solo macchine in esposizione, ma eventi attraenti per i giovani, momenti di marketing professionale, occasioni di incontro/confronto, di trasmissione delle conoscenze e delle informazioni fra chi produce tecnologia, chi la usa e chi fa formazione specializzata, ITS in primis. 

E’ questo il quadro emerso dal workshop televisivo/digitale di oggi organizzato dalla Fiera di Udine e nel corso del quale sono intervenuti Roberto Siagri, Presidente Carnia Industrial Park, Stefano Casaleggi, Innovation Consultant, Alessio Bolognesi, Responsabile tecnologie digitali Federunacoma , Gianni Di Nardo, Segretario Generale Federacma, Franco Scolari, Direttore Generale Polo Tecnologico Alto Adriatico,  Anna Turato, Imprenditrice agricola e Delegata Regionale Coldiretti Giovani, Paolo Sciarrino, Responsabile Centro Sviluppo Agribusiness Intesa Sanpaolo e, per le conclusioni, Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione F.V.G. la quale si è soffermata su formazione, velocità ma anche su interdisciplinarietà.  La Regione ha spinto sull’importanza della gestione dei dati, sulla conoscenza della lingua inglese e più in generale sulle competenze che danno valore al lavoro, anche adeguando il fattore retributivo a quello formativo.

Il terzo e ultimo meeting (in presenza al padiglione 8 della Fiera di Udine e in digitale) è in agenda per mercoledì 30 marzo per fare il punto su “Ricerca, Cibo e Farming” in due momenti: 

prima sessione dalle 14.30 alle 16.00 “Il futuro in tavola”

seconda sessione  dalle 16.15 alle 17.30  “In tavola il futuro” con degustazioni di prodotti locali anche provenienti da vertical farming.

 La partecipazione agli eventi è gratuita e a portata di click su: www.versoagriest.it