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Calarsi nei panni degli altri con Chiara Carminati al centro Balducci di Zugliano

  • Categoria dell'articolo:Udine
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Imparare a camminare nei panni, e nelle scarpe degli altri. Dove se non al Centro di Accoglienza Balducci di Zugliano, alle porte della città di Udine? Un luogo che dal febbraio 1989 è in cammino con persone immigrate, profughe, rifugiati politici. La dimensione del Centro Balducci è uno stimolo ad aprirsi al mondo, ad allargare e a rafforzare la rete della conoscenza, della reciprocità, delle collaborazioni. Ha fatto sua questa considerazione Diecimillanta Festival, il cartellone di Letteratura per l’Infanzia di promosso dal tavolo di operatori di Crescere Leggendo capofila l’Associazione Culturale 0432: proprio ieri sera la sesta tappa ha trovato ospitalità al Balducci nel segno di un invito a calarsi  “nei panni degli altri”, una competenza fondamentale per lo scambio e il confronto pacifico, oltre che per la crescita personale. Anche a livello letterario, perchè il gesto stesso di immergersi in una narrazione è una dichiarazione di disponibilità del lettore a lasciarsi avvolgere e coinvolgere, a vivere altre vite oltre alla sua. Lo sa bene l’autrice Chiara Carminati, Direttrice artistica Diecimillanta: con il suo “Vita da favola” ha affascinato gli spettatori grandi e piccini arrivati al Centro, raccontando la forza del sogno nella vita e nelle storie di Hans Christian Andersen. Infilando i piedi nelle grandi scarpe di Hans Christian Andersen il pubblico lo ha idealmente seguito attraverso le strade di Odense e nel viaggio per Copenaghen. «Ogni lettore sa quanto è bello appassionarsi a una storia al punto da immedesimarsi in un personaggio – spiega Chiara Carminati – Per questo la lettura è importante per sviluppare l’empatia, la capacità di sentirsi “nei panni degli altri”. È qualcosa che gli scrittori stessi sperimentano, quando devono costruire i personaggi e farli agire. Oggi abbiamo provato a rovesciare la situazione, mettendoci noi lettori nei panni di uno scrittore famoso in tutto il mondo, per scoprire che prima di raggiungere il successo è stato un bambino poverissimo e sfortunato, che ha dovuto lottare per affermare le sue passioni, tenuto vivo dalla forza dei suoi sogni e delle sue aspirazioni. Per raccontare la sua storia non c’era posto migliore del Centro Balducci, che da anni accoglie e rende possibili tanti sogni di una vita migliore».