Al momento stai visualizzando CS – Ven. 26 inaugura “Ciò che resta del fuoco”, personale di M. E. Novello a San Tomaso di Majano.

CS – Ven. 26 inaugura “Ciò che resta del fuoco”, personale di M. E. Novello a San Tomaso di Majano.

  • Categoria dell'articolo:Udine
  • Autore dell'articolo:
  • Tempo di lettura:6 minuti di lettura

San Tomaso di Majano (UD) – LHospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano è una delle meraviglie della nostra Regione dove il 26 gennaio 2024 alle ore 18 si inaugura la mostra personale di Maria Elisabetta Novello intitolata CIÒ CHE RESTA DEL FUOCO, curata da Eva Comuzzi e Orietta Masin eintrodotta dall’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Giulia Benedetti.L’esibizione delle opere, tra cui video e installazioni, è visitabile fino al 18 febbraio ogni sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.30 ed è realizzata grazie alla collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Majanoe l’Associazione Amici dell’Hospitale.

La mostra rientra tra gli eventi del progetto IL GIORNO ARDENTE │ THE BURNING DAY pensato per la diciottesima edizione della rassegna di arte contemporanea promossa dal Circolo ARCICervignano APS, curata da Eva Comuzzi e Orietta Masin, e sostenuta dalla Regione FVG, che intende esaminare le condizioni di permanenza e di circolazione del mito della fenice nella contemporaneità e in particolare i caratteri che hanno garantito a questa storia favolosa una permanenza nell’immaginario collettivo. L’idea di lavorare sull’aspetto simbolico della fenice ha inizio nell’estate del 2022 durante un periodo di siccità senza precedenti che ha innescato numerosi incendi nella nostra Regione e i peggiori nella storia della vicina Slovenia. 

Maria Elisabetta Novello(https://coafproject.it/artisti/) è una artista che dell’utilizzo della cenere ne ha fatto un segno inconfondibile della sua ricerca creativa: un elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo, la bellezza e l’instabilità dell’esistenza stessa con la quale genera nuove forme e presenze, tracce segnate dalla memoria.Per l’artista il titolo della mostra rappresenta un esplicito omaggio al libro di Jacques Derrida Ciò che resta del fuoco dove il filosofo francese prendeva spunto dalla frase conclusiva «là vi è la cenere» di un suo precedente scritto. 
La riflessione è legata al tema del fuoco che tutto brucia e trasforma. 
“Per aprire il nuovo anno, non potevamo che affidarci, vista la ‘materia’ dalla quale tutto il progetto è partito, ai lavori – tra cui videoinstallazioni immersi nell’atmosfera mistica dell‘Hospitale – di una delle artiste della nostra Regione, anche se vicentina di nascita, che oggi sta maggiormente raccogliendo i frutti del suo lavoro con riconoscimenti e mostre in gallerie e musei importanti in tutta Italia e all’estero – osservano le curatrici Eva Comuzzi e Orietta Masin – E non potevamo che omaggiare le meraviglie della nostra regione lasciandoci condurre in un anticocomplesso fondato alla fine del 1100 dai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme nel periodo delle crociate che costituiva una tappa importante della Via del Tagliamento nell’antica Via di Allemagna che collegava l’Europa fino ai Paesi Baltici con i porti dell’Adriatico. Una stazione con funzione di assistenza per viandanti e pellegrini, l’unica rimasta in Friuli Venezia Giulia: parliamo dell’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano, sede della mostra.”
unare), Associazione Prologo (Gorizia), Associazione Piccolo Cinema Paradiso (Brescia), Galleria Myymälä2 (Helsinki), Edizioni QUDU libri (Gorizia), Albergo Diffuso Ai Ciodi (Grado), B&B Isola di Falconera (Cavallino Treporti, Venezia),B&B Casa Onia (Brescia).