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L'attore Fabio Troiano in posa durante il photocall in occasione della presentazione della fiction 'La Classe degli Asini', 09 novembre 2016, a Roma. ANSA/CLAUDIO ONORATI

FABIO TROIANO PORTA IN SCENA L’IRONIA DI GABER NE “IL DIO BAMBINO”, SABATO 20/01 A OSOPPO PER LA STAGIONE DI ANA-THEMA TEATRO

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La regia di Giorgio Gallione, prezioso motore di una rinnovata vita scenica del teatro di Gaber, valorizza l’attualità e l’empatia di questo testo, trovando un perfetto connubio con l’interpretazione di Fabio Troiano, uno degli attori di teatro, cinema e tv più apprezzati e amati del momento e qui atteso a una funambolica prova d’attore

 

 

A distanza di oltre 30 anni dalla sua creazione è ancora oggi un testo di incredibile forza, attualità, e lucidità, cinico e commovente. Parliamo de Il dio bambino, scritto nel 1993 dal grande Giorgio Gaber insieme con Sandro Luporini e di nuovo sul palco, sabato 20 gennaio alle 20.45 a Osoppo, ospite della stagione di Anà-Thema Teatro.

Protagonista dello spettacolo è Fabio Troiano uno degli attori di teatro, cinema e tv più apprezzati e amati del momento, versatile e carismatico, quanto abile nell’attraversare con analogo successo testi comici e intimisti.

La regia di Giorgio Gallione, prezioso motore di una rinnovata vita scenica del teatro di Gaber (recente il suo applauditissimo Il Grigio con Elio), valorizza l’attualità e l’empatia di questo testo, trovando un perfetto connubio con l’interpretazione di Fabio Troiano, qui atteso a una funambolica prova d’attore.

Lo spettacolo

Ambientato in un metaforico locale in disfacimento, tra bottiglie semivuote e fiori calpestati, a raccontare allusivamente una sorta di festa finita male, lo spettacolo è contrappuntato da frammenti di canzoni di Giorgio Gaber, che guidano lo spettatore nell’interpretazione di un racconto di tragicomica, potente contemporaneità.

Esempio emblematico del “teatro di evocazione” di Gaber, Il dio bambino racconta una normale storia d’amore che si sviluppa nell’arco di alcuni anni e dà agli autori l’occasione per indagare su l’uomo, per cercare di capire se ce l’ha fatta a diventare adulto o è rimasto irrimediabilmente bambino. Un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità, invece di vergognarsi di un’eterna fanciullezza. Un uomo a confronto con una donna, il migliore testimone per mettere in dubbio la sua consistenza, la sua presunta virilità.

Come d’abitudine, Gaber e Luporini conducono un’indagine lucidissima, mai autoassolutoria, spietata e affettuosa al contempo, che cerca di radiografare le differenze tra questi due esseri, così simili e così diversi, con la consapevolezza che se queste differenze si annullassero, la vita cesserebbe di esistere. Così tra le righe affiora la speranza, il ponte verso un futuro meno imperfetto. Nel dio bambino è la nascita di un figlio a far ritrovare al protagonista il senso del proprio agire, tra lampi di autoironia e umorismo.

Per informazioni o prenotazioni è possibile telefonare ai numeri 3453146797 o 0432 1740499 o via email all’indirizzo info@anathemateatro.com.

 

Fabio Troiano

Dopo il diploma in recitazione al Teatro Stabile di Torino nel 2000, Fabio Troiano è diretto da registi quali Giancarlo Cobelli e Mauro Avogadro e si distingue in alcuni grandi classici, tra cui Didone abbandonata e L’impresario delle Smirne, aggiudicandosi nel 2003 il Premio “Salvo Randone” come migliore attore.

Nel 2000 esordisce in televisione con La squadra, cui seguono molte altre serie di successo: Le stagioni del cuore (2004), Caterina e le sue figlie (2005), RIS – Delitti imperfetti (2008), Benvenuti a tavola (2013), Squadra Antimafia (2015), Amore pensaci tu (2017).

Al cinema la svolta arriva con il film Dopo mezzanotte (2004) di Davide Ferrario, per il quale riceve il Premio “Magna Grecia” e la candidatura ai David di Donatello. Seguono molte interpretazioni per il migliore cinema d’autore italiano: Se devo essere sincera (2004) e Tutta colpa di Giuda (2008) di Ferrario, Giorni e nuvole (2007) di Silvio Soldini, Il giorno più bello (2006) e Non c’è 2 senza te (2015) di Massimo Cappelli, La classe dell’asino (2016) di Andrea Porporati, Stato di ebbrezza (2018) di Luca Biglione.

Nel 2013 si avventura con successo nel ruolo di conduttore nella prima edizione del talent show The Voice of Italia (Rai 2).

Ritorna sul palcoscenico nel 2011, al Teatro Sistina, chiamato dal regista Massimo Romeo Piparo a interpretare il ruolo rivestito da Domenico Modugno e poi da Massimo Ranieri nella commedia di Garinei e Giovannini Rinaldo in campo. Nel 2017 è il protagonista di Lampedusa, del drammaturgo inglese Anders Lustgarten, e nel 2019 è al fianco di Irene Ferri nell’adattamento teatrale de La camera azzurra di Georges Simenon, per la regia di Serena Sinigaglia.