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Gran finale del “Progetto Beethoven” domenica 24 luglio a Trieste con Alessandro Taverna, Marco Seco e l’orchestra Lafi di Milano

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Domenica 24 luglio gran finale al Teatro Verdi di Trieste, alle 20.30, per il Progetto Beethoven della Società dei Concerti Trieste e nell’ambito di Trieste Estate, con l’Orchestra ed il Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste che in questo concerto si uniranno a LaFil Filarmonica di Milano, per un totale di oltre 140 elementi, nell’esecuzione, sotto la bacchetta di Marco Seco, della “Fantasia Corale” per pianoforte con Alessandro Taverna, soli, coro e orchestra,  dell’Ouverture Leonora n. 3 e della Sinfonia n. 7. L’appuntamento è inserito anche nel cartellone di Trieste Estate.

Il programma è un connubio tra l’aspetto idealista del compositore e la sua solarità. Leonore rappresenta proprio la libertà, il raggiungimento dell’eroe che si salva e che trasforma la sua disgrazia in luce; la Fantasia porta in sé questa particolare melodia che verrà ripresa nella Nona Sinfonia e infine la Settima è proprio una danza irrefrenabile e trasmette tutta l’energia creativa della musica di Beethoven.

«È un privilegio –  sottolinea il direttore della Società dei Concerti Trieste, Marco Seco – poter collaborare con il Teatro Verdi di Trieste, l’ente musicale più importante di tutta la regione».

La mattina, alle 11, si terrà l’incontro, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, al Caffè degli Specchi, con i protagonisti del concerto in “COLAZIONE BEETHOVEN” con Marco Seco,  Alessandro Taverna e Paolo Rodda direttore artistico Fondazione Teatro Lirico “G. Verdi, che introdurranno il concerto della sera.

Prenotazione tavoli direttamente al Caffè degli Specchi.

MARCO SECO nasce a Buenos Aires, dove inizia i suoi studi musicali. Italiano d’origine si trasferisce in Europa e in seguito ad alcune importanti opportunità, intraprende la carriera musicale. Riconosciuto per le sue interpretazioni dotate di grande e raffinata forza espressiva, nell’ultimo periodo la sua attività si è intensificata, ricevendo numerosi inviti ad apparire in importanti stagioni europee e americane.
Tra i suoi recenti impegni figurano tour europei presso il Gewandhaus di Lipsia, la Musikhalle di Amburgo, la Liederhalle a Stuttgart, il Teatro Reale dell’Opera a Copenhagen, la Tonhalle Maag a Zurigo e in America al Festival Spoleto USA.
Ha condiviso il palco con solisti quali la soprano Carmelo Remigio, il violinista Carlo Maria Parazzoli, spalla dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, Mario Martos Nieto, prima tromba della Münchner Rundfunkorchester e il pianista Luca Buratto.
Nell’ultimo periodo ha collaborato alla nascita de LaFil – Filarmonica di Milano come direttore ospite, eseguendo numerosi concerti e collaborando con prime parti di orchestre, tra cui quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, del Teatro alla Scala, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai, del Teatro Regio di Torino e del Teatro dell’Opera di Roma.
Ha studiato pianoforte, contrabbasso, composizione e direzione d’orchestra a Buenos Aires e al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, perfezionandosi all’Accademia Musicale Pescarese e nei corsi estivi dell’Accademia Chigiana.
Dal 2021 è il Direttore Artistico della Società dei Concerti Trieste.

LaFil – Filarmonica di Milano è una nuova orchestra in cui generazioni diverse di artisti si incontrano e si riconoscono in un progetto innovativo di diffusione della musica. Un’orchestra a formazione flessibile: le sue prime parti provengono dalle più importanti istituzioni musicali italiane e internazionali (Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai, Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, MET – Metropolitan Opera House, Concertgebouw Orkeste, Gewandhaus Orchester, Mahler Chamber Orchestra e formazioni cameristiche nazionali). Ad esse si affiancano giovani strumentisti, selezionati tra le eccellenze musicali del futuro.Un progetto in cui l’orchestra diventa un incrocio di competenze che creano risultati di altissimo livello artistico e umano, in un costante scambio di suggestioni e influenze.Tra i progetti realizzati ad oggi ricordiamo l’integrale delle Sinfonie di Schumann al Palazzo delle Scintille di Milano e “Tutti pazzi per Brahms” alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano, entrambi diretti da Daniele Gatti. LaFil sotto la direzione di Marco Seco è stata inoltre protagonista di due residenze a Sestri Levante e dei concerti di apertura e chiusura di Bookcity Milano 2019 e 2020.Nel 2021 LaFil ha realizzato il tour Musica nei Parchi, sotto la direzione di Marco Seco, eseguendo concerti a Citylife Milano, a Trieste ospitata all’interno del palinsesto estivo della Società dei Concerti, a Brescia e Bergamo invitata dal Festival Pianistico Internazionale e al Teatro Due di Parma.Sempre nel 2021, LaFil ha realizzato il nuovo progetto Musica nei Quartieri (la cui terza edizione si è svolta nell’aprile 2022) durante il quale per 10 giorni ha abitato il Municipio 6 di Milano con incontri, conferenze, prove aperte, concerti da camera e con il concerto finale diretto da Stéphanie Praduroux al Teatro Puntozero Beccaria, concepito all’interno della programmazione di Bookcity Milano 2021. LaFil ha debuttato al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, come orchestra in residenza, sotto la bacchetta di Marco Seco il 5 e 6 marzo 2022, iniziando così il rapporto con il Teatro a pochi mesi dalla sua riapertura. Il programma ha inaugurato il progetto Mendelssohn che è proseguito il 23 aprile con un concerto d’archi sotto la guida del primo violino, spalla dell’orchestra e cofondatore Carlo Parazzoli e il giorno successivo con il debutto a Milano di Felix Mildenberger e del violinista Daniel Lozakovich. Il concerto diretto da Leopold Hager ha chiuso il progetto il 5 maggio scorso.Rai Radio 3 ha dedicato uno spazio per l’orchestra intitolato “I venerdì con LaFil”, dove sono stati trasmessi tutti i concerti che LaFil ha realizzato a Milano.LaFil si dedica sin dalla sua origine anche alla realizzazione di concerti da camera nei più prestigiosi contesti, tra i quali spiccano, nella città di Milano, le sale del Castello Sforzesco, le Gallerie d’Italia e, per ultimo, il Museo Bagatti Valsecchi. In questa splendida cornice, all’interno della rassegna “Stasera al museo – Nel segno delle donne”, i musicisti dell’Orchestra in diverse formazioni hanno approfondito la figura e il talento di Fanny Mendelssohn e le opere a lei dedicate dal fratello Felix.

Alessandro Taverna Indicato dalla critica musicale inglese come “successore naturale del suo grande connazionale Arturo Benedetti Michelangeli”, Alessandro Taverna possiede una creatività musicale capace di “far sorgere un sentimento di meraviglia come una visita alla sua nativa Venezia”.Si è affermato a livello internazionale al Concorso Pianistico di Leeds nel 2009: «Il pubblico, all’improvviso, è stato pervaso da una solenne bellezza: sono stati impeccabili minuti di intensa poesia!» ha detto il quotidiano britannico The Independent quando ha eseguito il Primo concerto per pianoforte di Chopin. Da allora la sua carriera lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo nelle più importanti sale e stagioni musicali: Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Comunale di Bologna Musikverein di Vienna, Royal Festival Hall e Wigmore Hall di Londra, Gasteig di Monaco, Konzerthaus di Berlino, Philharmonic Hall di Liverpool, Sala Verdi e Auditorium di Milano, Bridgewater Hall di Manchester, Auditorium Parco della Musica di Roma. Ha suonato come solista con prestigiose orchestre quali la Filarmonica della Scala, i Münchner Philharmoniker, la Dallas Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Royal Philharmonic Orchestra, la Minnesota Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonic, la Bucharest Philharmonic, la Scottish Chamber, la Bournemouth Symphony, l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, l’Orchestra del Festival di Brescia e Bergamo, collaborando con direttori quali Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Fabio Luisi, Myung-Whun Chung, Daniel Harding, Michele Mariotti, Daniele Rustioni, Thierry Fischer, Carlo Boccadoro, Pier Carlo Orizio, Reinhard Goebel, Claus Peter Flor, Roland Böer e Joshua Weilerstein.È stato scelto dalla fondazione internazionale Keyboard Trust di Londra, per esibirsi in una serie di recital in Europa e negli Stati Uniti, tra cui il Castleton Festival del celebre direttore d’orchestra Lorin Maazel, il quale lo ha successivamente invitato come solista e diretto in una tournèe tra Germania e Austria. Sono numerose le sue prestigiose affermazioni in concorsi pianistici internazionali tra i quali il Piano-e-Competition (Stati Uniti), i concorsi di Londra, di Leeds, di Hamamatsu (Giappone), il Concorso Busoni di Bolzano, il Premio Venezia, il Premio Scriabin di Grosseto, il Premio “Arturo Benedetti Michelangeli”. Veneziano di nascita, si è formato presso la Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro, diplomandosi sotto la guida di Laura Candiago Ferrari col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore e si è perfezionato con Piero Rattalino. Ha completato la sua formazione artistica all’Accademia Pianistica di Imola con Franco Scala, Leonid Margarius, Boris Petrushansky e Louis Lortie. Ha conseguito il diploma cum laude all’Accademia Nazionale S. Cecilia di Roma con Sergio Perticaroli e ha continuato il perfezionamento alla Lake Como Piano Academy e alla Hochschule für Musik, Theater und Medien di Hannover con Arie Vardi. Ha ricevuto al Quirinale da Giorgio Napolitano il Premio Presidente della Repubblica 2012, attribuitogli per meriti artistici e per la sua carriera internazionale. Ha registrato per BBC Radio 3, Rai Radio 3, la Radiotelevisione Slovena, RSI Radiotelevisione Svizzera.
Dopo il successo di critica del suo album dedicato a Nikolay Medtner, Alessandro Taverna ha inciso di recente un nuovo disco per l’etichetta inglese SOMM dedicato a Debussy e Ravel. Insegna pianoforte all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola “Incontro col Maestro, al Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, ed è titolare della cattedra di perfezionamento pianistico alla Fondazione Santa Cecilia di Portogruaro.
Dal 2021 è Direttore Artistico del Festival Internazionale di Musica di Portogruaro.L’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è un complesso stabile fin dal 1944, quando assunse il nome di “Filarmonica Triestina”; poi, nel 1964, ha preso il nome del Teatro in cui opera. È quindi dai tempi dell’immediato dopoguerra che la sua attività non conosce soste. Il suo organico è in grado di eseguire il più vasto repertorio lirico, sinfonico, operettistico ed è stata via via guidata da direttori che da soli stanno ad indicarne l’alto livello professionale: Herbert von Karajan, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Paul van Kempen, Thomas Schippers, Mario Rossi, Carlo Maria Giulini, Laslo Somogyi, Leonard Bernstein, Sergiu Celibidache, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Gary Bertini, Gustav Kuhn, Stefan Anton Reck, Pinchas Steinberg, Bruno Campanella, Nello Santi, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti, e altri ancora.

L’Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è un complesso stabile fin dal 1944, quando assunse il nome di “Filarmonica Triestina”; poi, nel 1964, ha preso il nome del Teatro in cui opera. È quindi dai tempi dell’immediato dopoguerra che la sua attività non conosce soste. Il suo organico è in grado di eseguire il più vasto repertorio lirico, sinfonico, operettistico ed è stata via via guidata da direttori che da soli stanno ad indicarne l’alto livello professionale: Herbert von Karajan, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Paul van Kempen, Thomas Schippers, Mario Rossi, Carlo Maria Giulini, Laslo Somogyi, Leonard Bernstein, Sergiu Celibidache, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Gary Bertini, Gustav Kuhn, Stefan Anton Reck, Pinchas Steinberg, Bruno Campanella, Nello Santi, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti, e altri ancora.
A più riprese è stata invitata ad esibirsi fuori sede e tra le tappe più importanti vanno ricordate la Stagione Lirica Italiana a Parigi nel 1957, il Festival Busoni a Empoli nel 1958, la Stagione a Wiesbaden nel 1969, i cicli sinfonici in Slovenia, Croazia, Austria e Ungheria. Significativa la sua partecipazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto dai tempi della sua fondazione e, senza interruzioni, dal 1958 al 1969.
Di radici profonde è anche l’impegno alla diffusione della cultura musicale nel Friuli ‐Venezia Giulia. Da molti anni il Teatro Verdi è presente in diverse città: da Udine a Gorizia, a Pordenone e in altri centri della Regione, sia con il suo organico al completo che con i suoi validissimi solisti e le formazioni di tipo cameristico.
Nel 2014 ha inaugurato la stagione d’opera alla Royal Opera House di Muscat (ROHM) con una produzione di grande successo, il Macbeth di Verdi, “un’opera indimenticabile che ha lasciato un indelebile ricordo dopo che il sipario è sceso” (dalla rivista “Times of Oman’s”). Nel 2016 ha inaugurato la Dubai Opera con il concerto d’apertura eseguito dal tenore Placido Domingo e con le opere liriche Les pêcheurs de perles e Il barbiere di Siviglia, due produzioni realizzate dalla Fondazione stessa. Nel 2019 Orchestra e Coro della Fondazione sono stati impegnati in una prestigiosissima tournée di tre settimane in Giappone con un nuovo allestimento de La Traviata di Giuseppe Verdi, rappresentata nelle principali città nipponiche.
L’Orchestra del Teatro Verdi è presente nei cataloghi discografici con le Sinfonie di Mendelssohn, di Schumann e con l’integrale delle Sinfonie e lo Stabat Mater di Dvorak (per la Erresse) dirette rispettivamente da Lü Jia e da Julian Kovatchev. Oltre alle ormai storiche incisioni delle sue partecipazioni ai primi Festival dei Due Mondi di Spoleto negli anni Cinquanta e Sessanta, il repertorio dell’Orchestra del Teatro Verdi include anche varie interpretazioni live del repertorio operistico, tra le quali: Il Campiello di Wolf Ferrari, La Straniera di Bellini (per la Fonit‐Cetra/ Ricordi), Attila e Stiffelio di Verdi (per l’etichetta Dynamic), Ginevra di Scozia di Simon Mayr (per l’Opera Rara), un DVD di Tancredi di Rossini, I Cavalieri di Ekebù di Riccardo Zandonai e un CD di Lohengrin di Wagner. La battaglia di Legnano di Giuseppe Verdi è inserita in DVD nel cofanetto Tutto Verdi The Complete Operas edito da Unitel Classica in occasione delle celebrazioni per i 200 anni della nascita del compositore.

Il Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste è indissolubilmente legato alla produzione teatrale della Fondazione. Suddiviso in otto registri: soprani primi, soprani secondi, mezzosoprani, contralti, tenori primi, tenori secondi, baritoni e bassi, si è sempre distinto per omogeneità e vigoria. Dal dopoguerra è stato istruito da maestri del calibro di Roberto Benaglio, Adolfo Fanfani, Giorgio Kirschner, Gaetano Riccitelli, Andrea Giorgi, Ine Meisters, Marcel Seminara, Emanuela di Pietro, Lorenzo Fratini, Alessandro Zuppardo, Paolo Vero, Fulvio Fogliazza e Francesca Tosi, intensificando negli ultimi anni la propria presenza anche nell’ambito sinfonico. È unanimemente considerata dalla critica nazionale ed internazionale una delle migliori formazioni corali espresse dagli Enti Lirici italiani (oggi Fondazioni), anche per la capacità più volte espressa nel cantare il repertorio lirico‐sinfonico in lingua originale di autori non nazionali.   Si è esibito più volte in Italia, come al Festival dei Due Mondi di Spoleto ed anche all’estero, in Austria, Francia, Slovenia, Croazia, Ungheria, Giappone, Cipro e Corea del Sud (Seoul) da solo o assieme all’Orchestra della Fondazione Lirica triestina. Nel 2016 ha inaugurato la Dubai Opera con le opere liriche Les pêcheurs de perles e Il barbiere di Siviglia, due produzioni realizzate dalla Fondazione stessa. Nel 2019 ha partecipato a una lunga tournée in Giappone con La Traviata. Nel 2020 è stato tra i candidati dell’International Opera Awards 2020 nella categoria dei migliori Cori d’opera.
Il Coro è attualmente diretto dal M° Paolo Longo.