Al momento stai visualizzando Laboratorio a Gorizia con la compagnia I pesci sull’universo umano e la parabola della famiglia

Laboratorio a Gorizia con la compagnia I pesci sull’universo umano e la parabola della famiglia

  • Categoria dell'articolo:Gorizia
  • Autore dell'articolo:
  • Tempo di lettura:2 minuti di lettura

ARTEFICI. Residenze creative FVG

Laboratorio con la compagnia I pesci sull’universo umano e la parabola della famiglia

Invito aperto a tutti con particolare attenzione ai ragazzi. Ingresso libero: giovedì 6 dicembre 2018 alle 16

Con il progetto ARTEFICI. Residenze creative FVG ArtistiAssociati mette in dialogo artisti e compagnie italiani e internazionali delle arti performative (in particolare teatro e danza) con il territorio goriziano attraverso la pratica della residenza artistica e, successivamente, con la restituzione e lo scambio degli artisti con il pubblico.

Giovedì 6 dicembre 2018, alle 16, al Kulturni dom di Gorizia la compagnia ‘I pesci’ di Avellino (nella foto) ospiterà il pubblico per un incontro-laboratorio che avrà per fulcro il progetto drammaturgico ‘Supernova’. Attraverso alcune pratiche di allenamento e improvvisazione si lavorerà sul gesto e sulla parola intorno ai nuclei tematici principali di ‘Supernova’, provando ad indagarne le possibilità di gioco scenico e poetico. Si consiglia un abbigliamento comodo.

La stessa compagnia proporrà, al termine di queste due settimane di lavoro in residenza artistica, una prova aperta dello spettacolo ‘Supernova’, martedì 18 dicembre, alle 20, al Kulturni dom di Gorizia (ad ingresso gratuito). L’universo degli uomini si rispecchia nelle dinamiche dei corpi celesti e l’immagine di un’esplosione stellare estremamente energetica, la supernova, diventa metafora di una famiglia. La madre, forza attraente e respingente allo stesso tempo, plasma il carattere dei gli e ne determina i singoli percorsi, le rispettive aspirazioni e i relativi desideri. Alla morte grottesca e improvvisa del padre, i tre gli si scoprono adulti loro malgrado. Differenti le reazioni: fuga, responsabilità, stallo. La famiglia si disunisce, uno dei tre parte: l’idillio dell’infanzia è spezzato. Sette anni dopo, al capezzale della madre morente questi percorsi si intrecciano nuovamente di fronte al disfacimento della famiglia e delle memorie ad essa legate. Distacco e ritorno in una realtà che non muta, eternamente consegnata al vano tentativo di sfuggire il tempo: l’uomo al cospetto del vuoto non può far altro che osservare la natura ef mera della propria esistenza. Si scappa dalla morte per tornare alla morte.

Martina Apollonio
Ufficio Stampa