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Cotonificio di Vermegliano, Ronchi dei Legionari

Memo Festival al via mercoledì 23 giugno a Panzano (Monfalcone)

  • Categoria dell'articolo:Gorizia
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S’inaugura mercoledì 23 giugno, alle ore 21.00, al Centro Visite di via Pisani 28 a Panzano (Monfalcone) aperto straordinariamente per la mostra “Il Cotonificio di Vermegliano”, la seconda edizione del Memo Festival, la rassegna di iniziative, eventi, appuntamenti per condividere la memoria del lavoro e del territorio, organizzato dal Comune di Monfalcone insieme al Consorzio Culturale del Monfalconese, dal Museo della Cantieristica e dall’Ecomuseo Territori, in programma dal 23 al 27 giugno a Panzano (Monfalcone) e finalizzato alla valorizzazione della filosofia industriale e dell’identità lavorativa del territorio.

La mostra “Il cotonificio di Vermegliano” (visitabile fino al 27 giugno dalle 18.00 alle 23.00) è realizzata nell’ambito di “Cacciatori di memorie”, un progetto di raccolta di documenti, pubblicazioni, diari, lettere, testimonianze audio o videoregistrate, vecchi filmati amatoriali, oggetti e fotografie che da oltre quarant’anni alimenta l’Archivio della Memoria del CCM.
Dopo gli interventi istituzionali in programma, seguirà la Lettura scenica con i Lettori in Cantiere della Biblioteca Comunale di Monfalcone (Cinzia Benussi, Silvia Aizza, Vittorio Simonovich, Paolo Frandoli) “La principessa che il mare non volle. Storia della Stockholm, la nave del fuoco”. Testo di Roberto Covaz. Lettura da parte dei Lettori in Cantiere Cinzia Benussi, Silvia Aizza, Vittorio Simonovich, Paolo Frandoli. Interventi musicali di Aljosa Saksida.
La vicenda riguarda la motonave Stockholm, transatlantico all’avanguardia negli anni Trenta. Impostato nel cantiere di Monfalcone nell’aprile 1937, fu varato il 29 maggio 1938. Pochi mesi prima della consegna, il 19 dicembre 1938 un furioso incendio distrusse l’allestimento interno della nave. Il 10 marzo 1940 la nave fu varata una seconda volta dopo essere stata completamente rifatta. Ma a quel punto, con l’Italia entrata in guerra, fu rifiutata dall’armatore. Dopo aver cambiato proprietà e nome, la Stockholm fu portata nel Vallone di Muggia in attesa di tempi migliori ma il 6 luglio 1944 fu bombardata dagli inglesi e distrutta definitivamente.


Il cotonificio di Vermegliano:

In un territorio prevalentemente agricolo, qual era quello del Monfalconese prima della costruzione del cantiere navale, il cotonificio di Vermegliano racconta una storia importante di quel processo di industrializzazione e di diversificazione produttiva che ha caratterizzato il nostro territorio fin dalla fine dell’Ottocento quando un gruppo di industriali triestini, proprietari della “Società del Filatojo meccanico di Aidussina”, decisero di costruire la “Tessitura meccanica di cotoni di Vermegliano”, iniziando le produzioni nel 1885. Successivamente il cotonificio di Vermegliano, dopo essere stato acquistato nei primi anni del Novecento dalla famiglia Brunner ed essere entrato, con gli stabilimenti di Gorizia ed Aidussina, a far parte del gruppo “Cotonificio Triestino”, alla fine degli anni Trenta viene rilevato dagli industriali lombardi Tognella e Shapira e negli anni dell’immediato secondo dopoguerra raggiunge l’apice del proprio sviluppo con circa 650 dipendenti. Con l’unica interruzione dovuta agli eventi bellici del primo conflitto mondiale, l’attività produttiva dello stabilimento di Vermegliano si prolunga fino al luglio del 1965, quando la proprietà del gruppo decide che la fabbrica non è più redditizia e ne sancisce la chiusura. Da quel momento, salvo un breve periodo in cui gli edifici ospitano le attività dell’industria aeronautica Meteor, il complesso industriale viene definitivamente abbandonato e per i capannoni e le palazzine dell’ex cotonificio inizia il periodo della progressiva decadenza, fino a quando poi il complesso è stato trasformato in area commerciale.

LINK AL VIDEO DEL MUCA PRODOTTO PER IL MEMO FESTIVAL:  https://we.tl/t-clcvlpJ1Ii?

 GLI ALTRI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA
Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 21.00 presso la piazzetta Esposti Amianto.

Giovedì 24 giugno

Ore 20.00 Passeggiata culturale al Villaggio Operaio di Panzano

Ore 21.00 Incontro

Interviene Giorgio Ravasio

Modera la serata Edino Valcovich

“Da centro industriale a patrimonio UNESCO” – ospite la realtà UNESCO di Crespi D’Adda con Giorgio Ravasio. Una realtà così simile a Panzano e fortemente legata anche al caso del cotonificio di Vermegliano, diventata 25 anni fa il primo sito UNESCO di Archeologia Industriale in Italia. Un incontro importante in vista di una sempre maggior attenzione e valorizzazione nei confronti del Villaggio Operaio di Panzano e del territorio.

Venerdì 25 giugno

Ore 18.00 Incontro con le scuole

Massimo Carlotto, testimone di un prezioso lavoro di raccolta ed elaborazione della storia dell’amianto nel monfalconese, incontra gli studenti dell’lsis Buonarroti di Monfalcone che hanno frequentato i laboratori organizzati nell’ambito del progetto “Te lo racconto io l’amianto”, per un confronto sui temi della conoscenza, della consapevolezza e della gestione dell’informazione, dando preziosissimi spunti di riflessione su quanto accaduto.

Ore 20.30 Incontro

Interviene Violetta Borelli / Ass. AEA Monfalcone

Genni Fabrizio / Ass. Benkadì Staranzano

Te lo racconto io l’Amianto è un percorso di educazione alla cittadinanza che vuole avvicinare le scuole alle problematiche legate all’amianto. Sono i più giovani a spiegare ai loro coetanei e non solo cosa sia stato e sia ancora l’uso dell’amianto nel territorio del Basso Isontino attraverso la realizzazione di 4 video.  Il progetto è promosso dal Consorzio Culturale del Monfalconese, in collaborazione con il Comune di Monfalcone, gli istituti superiori e con il cofinanziamento di AEA Monfalcone.

Ore 21.00 Recital “Polvere”

con

Massimo Carlotto – voce narrante

Maurizio Camardi – sassofoni, duduk, flauti etnici

David Soto Chero – chitarre

Testo spettacolo

Massimo Carlotto

Musiche

Maurizio Camardi

David Soto Chero

Una produzione Gershwin Spettacoli

 Polvere è il titolo del nuovo reading di Massimo Carlotto, un progetto teatrale che lo vede sul palco insieme all’inseparabile compagno di avventure Maurizio Camardi – sassofonista padovano che appare anche come personaggio in alcuni libri di Carlotto – e al chitarrista peruviano David Beltran Soto Chero. Una pièce teatrale che racconta il viaggio lungo vent’anni di uno scrittore e due musicisti nell’Italia dei disastri ambientali. La cultura e l’arte al servizio di una domanda sempre più legittima di tutela della salute e dei territori da parte delle comunità. L’amianto ai cantieri navali di Monfalcone, la terra dei fuochi tra Napoli e Caserta, l’uranio impoverito nei poligoni militari sardi…storie di persone comuni che sono diventate straordinarie e che ora meritano di diventare memoria condivisa.

Un nuovo progetto di teatro civile dello scrittore padovano da sempre attento ad indagare le vicende di uno dei territori più ricchi e complessi del nostro Paese, il Nordest.

Sabato 26 giugno 

Ore 21.00 Monologo “Un ozioso disinteresse, un fantasioso incanto, visita non guidata al magico mondo di Vito Timmel”

con Adriano Giraldi
a cura di Stefano Dongetti
progetto a cura di Laura Forcessini
produzione/organizzazione Bonawentura

 Chi è l’uomo che saluta i personaggi delle tele del Teatro di Panzano invitandoli a fare silenzio e che poi prende a raccontare la vita del visionario e talentuoso artista triestino? Nelle sue parole vi è uno strano e sbilanciato slancio. Parla in prima e in terza persona e dice di non ricordare bene. Vito Timmel si è raccontato molto nei suoi quadri e nelle parole del suo “Magico taccuino”. Ma soprattutto si è raccontato cercandosi e sfuggendosi, ritrovandosi e perdendosi per poi forse ritrovarsi ancora per un’ultima volta nella dimensione della follia. Perché per lui, diceva, “girovagare e cozzare con l’indipendenza” era “una necessità che sempre lo ha vinto”. La storia di una vita difficile che trova riscatto e rifugio nell’arte. La storia di un uomo fragile e di un grande animo d’artista

Domenica 27 giugno

Ore 21.00 Concerto “In viaggio sul Rex, un transatlantico in musica”

Con Shipyard Big Band diretta dal M° Flavio Davanzo e la partecipazione del Giornalista Pietro Spirito in veste di narratore

Uno spettacolo in cui si rivivrà l’atmosfera che si respirava sullo storico transatlantico Rex attraverso l’esecuzione di brani originali e balli in voga negli anni ’30 del Novecento. Un racconto fatto di immagini suoni e suggestioni di d’altri tempi.